Pordenone. Scritte omofobe sul manifesto contro la violenza di genere

Il manifesto e la frase omofoba
PORDENONE - I cartelloni pubblicitari non erano stati esposti solo in quella zona. Fanno parte di una campagna capillare contro la violenza di genere, con un obiettivo in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PORDENONE - I cartelloni pubblicitari non erano stati esposti solo in quella zona. Fanno parte di una campagna capillare contro la violenza di genere, con un obiettivo in particolare: il mondo della scuola e più in generale l’universo giovanile. Il messaggio va dritto al punto e affronta una delle tematiche che ancora oggi possono cambiare - peggiorandola - la vita di un ragazzo o di una ragazza: «Aggredito per aver tenuto per mano chi ami? A Luca è successo solo perché gay», questa la scritta sul manifesto. Ma subito sotto, a penna, qualcuno ha pensato di fare sfoggio della propria maleducazione e ignoranza, terminando la frase nel modo peggiore possibile: «Hanno fatto bene». L’episodio, il secondo dopo quello registrato nell’ultima parte dell’anno scorso, si è verificato in via Gozzi a Pordenone. 


L’AZIONE


La mano che ha mosso la penna, ma soprattutto la mente che ha pensato di vandalizzare con scritte omofobe il manifesto della campagna anti-violenza di genere sono ancora ignote. «La campagna che è stata lanciata da Arcigay Friuli, nell’ambito del progetto di accoglienza Villa Carra, l’11 ottobre in tutte e quattro le città ex capoluogo di provincia, rappresenta l’impegno costante e instancabile sul nostro territorio», scrive l’associazione chiedendo allo stesso tempo che l’amministrazione comunale del capoluogo si esponga condannando il gesto. 
E come detto c’è anche un precedente. Risale al novembre scorso, quando un altro cartellone - allora nella zona dell’ex Fiera, in via San Quirino - era stato imbrattato da ignoti con una frase simile: sempre omofoba e sempre ai danni del messaggio che l’associazione voleva propagandare. Allora la scritta era stata questa: «Ti sta bene». Stesso tono e stesso “timbro”. La campagna “Facciamo rumore” contro la violenza e le discriminazioni è quindi finita nuovamente sotto attacco a Pordenone. 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino