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CESIOMAGGIORE - (e.s.) "Io papessa sto soffrendo mi verrà l'esaurimento". È la scritta fatta la notte tra venerdì e ieri con una bomboletta spray sulla facciata est del museo di Seravella a Cesiomaggiore. Un atto di vandalismo «ignobile», lo ha definito il sindaco Carlo Zanella, rivolto a un bene storico della comunità provinciale.
«Questa mattina (ieri, ndr) mi hanno avvisato che sulla parete del museo di Seravella sono state fatte delle scritte vandaliche che vanno a deturpare quello che è un bene che insiste nel Comune di Cesiomaggiore ma che è di tutta la provincia. Un museo che racconta la nostra storia locale e le nostre tradizioni, per cui quello che è stato fatto è proprio un affronto dal punto di vista etico, culturale, sociale». Zanella incalza sottolineando che «si tratta di un gesto che condanniamo fortemente e come presidente dell'Unione Montana Feltrina presenterò denuncia alle autorità affinché possano fare i loro approfondimenti per vedere se si può rintracciare l'autore di un gesto davvero ignobile».
Ricerche che non saranno facili, in quanto in quel punto non ci sono telecamere, ma non è escluso che in prossimità dell'area vi possa essere qualcosa di utile alle indagini. «Un'immagine del genere è una pugnalata al cuore. Condanniamo fermamente il gesto» afferma il consigliere provinciale con delega alla cultura Simone Deola. Un atto che inevitabilmente ha fatto subito balzare alla mente quanto vissuto dal comune di Cesiomaggiore negli scorsi anni. Ossia la vicenda di Erostrato. Anche in quel caso, oltre ad atti intimidatori, lettere e quant'altro, erano state fatte delle scritte sui muri di chiese e recinzioni.
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Il Gazzettino