Gli anarchici imbrattano venti muri della città. Il sindaco: «Chiediamo i danni, dovranno pulire»

Le scritte anarchiche a Pordenone
PORDENONE - Venti muri. Non uno, due, cinque. Venti. Tutti imbrattati con la stessa scritta. Solo qualche piccola variante non significativa. Unanime, muro per muro, il...

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PORDENONE - Venti muri. Non uno, due, cinque. Venti. Tutti imbrattati con la stessa scritta. Solo qualche piccola variante non significativa. Unanime, muro per muro, il richiamo a una figura storica dell’anarchismo europeo, l’ucraino Nestor Ivanovic Machno, morto in esilio a Parigi nel 1934 e protagonista della stagione più tumultuosa coincisa con la Rivoluzione russa del 1917. 


Agli autori dei “dipinti”, però, non è andata benissimo, perché grazie alle telecamere e al lavoro della Polizia sono stati individuati. E denunciati. Non solo: ora sarà il Comune a chiedere il conto. 


I FATTI


In viale Dante su un muro bianco, al palasport cittadino di via Interna, di fronte a diverse scuole del territorio comunale. E ancora nella vasta area dell’ex Fiera, senza risparmiare il muro del liceo classico “Leopardi Maiorana” dove campeggiavano (e campeggia ancora) i versi di Ludovica Cantarutti. Esattamente sotto la scritta “autorizzata”, anche in quel caso è comparso il messaggio “fatevi dire chi era Nestor Machno”. 
«Ci sono quelli che vengono beccati ma fanno poca notizia - ha sbottato il sindaco Alessandro Ciriani -. I geni rivoluzionari che hanno deturpato una ventina di muri in città con l’incitazione a studiare chi era un loro idolo sono stati presi e denunciati». Già, perché l’iter legale era già partito con la denuncia e si è arricchito di un particolare di grande importanza: gli autori del gesto sarebbero stati individuati dalla Polizia. Si tratterebbe di elementi che gravitano attorno alla “galassia” anarchica del territorio. Chiaro, ad esempio, il riferimento a uno degli “eroi” dell’ideologia a cui i gruppi fanno riferimento. 


LE CONSEGUENZE


Non c’è solo la denuncia, di fronte agli autori degli imbrattamenti che hanno interessato una ventina di muri in tutto il capoluogo. Il sindaco Ciriani, infatti, ha deciso di battere la strada della massima fermezza. E ha annunciato un’azione a scopo risarcitorio anche da parte del Municipio. 
«Tutto è cominciato circa un mesetto fa - ha specificato il primo cittadino del capoluogo - e ora il Comune intende costituirsi parte civile e chiedere a chi ha imbrattato venti muri della città i soldi che serviranno alla pulizia degli stessi. Facciamo un esempio - ha proseguito Alessandro Ciriani -: la scritta che è stata rinvenuta sotto quella di Ludovica Cantarutti presupporrebbe, per la pulizia, anche il rifacimento dei versi preesistenti stessi». Un lavoro più costoso. 


IL PERSONAGGIO


Nestor Ivanovic Machno, l’anarchico ucraino a cui inneggiano le scritte sparse per Pordenone, visse negli anni più caldi dei movimenti rivoluzionari che attraversarono l’Europa all’inizio del secolo scorso. Ebbe rapporti personali anche con Lenin, pur distaccandosi dal modello bolscevico e preferendo la linea dell’anarchismo globale. In Ucraina, dove nacque, dette vita ad un vero e proprio movimento, popolare ancora oggi tra le frange anarchiche del continente. 

 

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Il Gazzettino