OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PORDENONE - Venti muri. Non uno, due, cinque. Venti. Tutti imbrattati con la stessa scritta. Solo qualche piccola variante non significativa. Unanime, muro per muro, il richiamo a una figura storica dell’anarchismo europeo, l’ucraino Nestor Ivanovic Machno, morto in esilio a Parigi nel 1934 e protagonista della stagione più tumultuosa coincisa con la Rivoluzione russa del 1917.
Agli autori dei “dipinti”, però, non è andata benissimo, perché grazie alle telecamere e al lavoro della Polizia sono stati individuati. E denunciati. Non solo: ora sarà il Comune a chiedere il conto.
I FATTI
In viale Dante su un muro bianco, al palasport cittadino di via Interna, di fronte a diverse scuole del territorio comunale. E ancora nella vasta area dell’ex Fiera, senza risparmiare il muro del liceo classico “Leopardi Maiorana” dove campeggiavano (e campeggia ancora) i versi di Ludovica Cantarutti. Esattamente sotto la scritta “autorizzata”, anche in quel caso è comparso il messaggio “fatevi dire chi era Nestor Machno”.
«Ci sono quelli che vengono beccati ma fanno poca notizia - ha sbottato il sindaco Alessandro Ciriani -.
LE CONSEGUENZE
Non c’è solo la denuncia, di fronte agli autori degli imbrattamenti che hanno interessato una ventina di muri in tutto il capoluogo. Il sindaco Ciriani, infatti, ha deciso di battere la strada della massima fermezza. E ha annunciato un’azione a scopo risarcitorio anche da parte del Municipio.
«Tutto è cominciato circa un mesetto fa - ha specificato il primo cittadino del capoluogo - e ora il Comune intende costituirsi parte civile e chiedere a chi ha imbrattato venti muri della città i soldi che serviranno alla pulizia degli stessi. Facciamo un esempio - ha proseguito Alessandro Ciriani -: la scritta che è stata rinvenuta sotto quella di Ludovica Cantarutti presupporrebbe, per la pulizia, anche il rifacimento dei versi preesistenti stessi». Un lavoro più costoso.
IL PERSONAGGIO
Nestor Ivanovic Machno, l’anarchico ucraino a cui inneggiano le scritte sparse per Pordenone, visse negli anni più caldi dei movimenti rivoluzionari che attraversarono l’Europa all’inizio del secolo scorso. Ebbe rapporti personali anche con Lenin, pur distaccandosi dal modello bolscevico e preferendo la linea dell’anarchismo globale. In Ucraina, dove nacque, dette vita ad un vero e proprio movimento, popolare ancora oggi tra le frange anarchiche del continente.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino