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CASARSA - Da un lato c'è stata l'emozione di ascoltare le parole di Papa Francesco dal vivo, «in una veglia e in una messa tutt'altro che noiose», e dall'altro la gioia di parlare, cantare e ballare con migliaia di ragazzi provenienti da tutto il mondo. In una parola, un «sogno». Sono tornati da Lisbona con un bagaglio ricco di esperienze i 19 scout di Casarsa e San Giovanni che hanno partecipato, nei giorni scorsi, alla Giornata mondiale della gioventù in Portogallo, insieme ad un'ottantina di giovani della Diocesi di Concordia-Pordenone. Non solo. Il nutrito gruppo casarsese, prima di prendere parte al fine settimana clou del grande evento (sabato 5 e domenica 6 agosto), ha percorso gli ultimi 120 km del cammino di Santiago, partendo da Sarria e passando per sei tappe. Una doppia avventura che rimarrà sempre nel cuore dei ragazzi, di età compresa tra i 17 e i 19 anni, ma anche degli adulti che li hanno accompagnati. A farsi portavoce del gruppo, la scout 19enne Giorgia Amendola, entusiasta del viaggio. È lei a parlare di «un'esperienza bellissima, che potrei definire un sogno. Da sola, probabilmente, non l'avrei mai fatta, ma grazie allo scoutismo c'è stata quest'occasione che siamo stati tutti contenti di aver colto». Per Giorgia «la messa, la veglia e i canti sono stati molto coinvolgenti. C'era la voglia di continuare ad ascoltare e di guardare tutto quello che ci succedeva attorno, in una sorta di grande spettacolo».
LA SPINTA
A spingere la 19enne a partecipare sono stati tanti fattori: la fede, ma anche la curiosità e il desiderio di «scoprire nuovi aspetti e nuovi modi di fare comunità». «Ciò che più mi ha colpita spiega la ragazza è stata la possibilità di interagire con tanti ragazzi della nostra età provenienti da altri Paesi. È stato interessante vedere i diversi modi di fare, di cantare, di ballare e semplicemente di stare insieme». «Non sono una campionessa nelle lingue straniere scherza Giorgia , ma con la festa che è venuta a crearsi, non ci si preoccupava delle barriere linguistiche o geografiche.
LE AVVENTURE
Gli scout, partiti a fine luglio da Casarsa e rientrati la scorsa settimana, hanno dormito, nel corso delle due avventure, nelle palestre delle scuole, negli ostelli, e sotto le stelle. Il caldo si è fatto sentire, ma prevale il ricordo del «cielo limpido e senza nuvole di Lisbona», come racconta Giorgia, che in futuro spera di partecipare di nuovo all'iniziativa internazionale. «So cosa hanno provato i ragazzi commenta il capo clan delle Aquile Randagie Tomas Bertolin : ho vissuto dieci anni fa esatti l'esperienza del cammino di Santiago, e prima ancora quella della Giornata mondiale della gioventù a Madrid. Io, da trentenne, questa volta ho sentito emozioni diverse, ma sempre forti: quella di ricamminare, "da grande", sulla stessa strada, e quella di trovarmi di nuovo in un grande contesto di festa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino