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SCORZÈ - Si è celebrato ieri, martedì 7 febbraio, nella chiesa arcipretale di Scorzè il funerale di Pietro Favaro, 90 anni, che nel pomeriggio di venerdì della settimana passata è scivolato nel fossato che costeggia la via dove abitava ed è deceduto annegato. L'incidente, come spiega il figlio Andrea 56 anni, noto imprenditore agricolo per le colture di radicchio rosso e di essiccatura della foglie di tabacco, in via Contea a Scorzè, è avvenuto verso le 15,30 lo scorso venerdì pomeriggio.
RIPRESO DALLE TELECAMERE
«Come al solito mio padre era andato a fare una passeggiata lungo la via che delimita le nostre coltivazioni.
L'ALLARME
A dare l'allarme verso le 17 una coppia di persone che camminavano lungo via Contea e che avevano notato il corpo senza vita del novantenne. Pietro Favaro aveva lavorato fino alla pensione alla Tranceria Veneta di Marcon e successivamente dava una mano e soprattutto consigli per la conduzione dell'azienda agricola del figlio. Era nativo di Scorzè e ben conosciuto in paese, orgoglioso dell'azienda del figlio che, dopo l'incendio dell'agosto 2018 in cui erano andati distrutti i capannoni adibiti ad officina dei trattori e delle macchine operatrici per la coltura e la raccolta sulle piantagioni di tabacco e radicchio rosso subendo danni per oltre 250.000 euro, si era ripresa utilizzando tecnologie all'avanguardia.
Ben 6,60 sono stati poi gli ettari di terreno dedicati alla coltivazione del radicchio tardivo Igp di Treviso. Da qui il riconoscimento e il premio di Confagricoltura nel febbraio del 2020 per la produzione della sue coltivazioni. Pietro Favaro lascia la moglie Fernanda di 83 anni, il figlio Andrea e la figlia Maria. Dopo il funerale la salma è stata tumulata nel cimitero di Scorzè.
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Il Gazzettino