Scorzè, la morte di Nicola Spagnolo: ritrovato il suo bigliettino nel bivacco

Scorzè, la morte di Nicola Spagnolo: «Nel bigliettino ritrovato c'è scritto cosa avesse intenzione di fare»
SCORZE' - Il corpo, riverso sulle rocce, è stato avvistato dal cognato nel primo pomeriggio di ieri, un centinaio di metri più a valle, lungo un ripido...

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SCORZE' - Il corpo, riverso sulle rocce, è stato avvistato dal cognato nel primo pomeriggio di ieri, un centinaio di metri più a valle, lungo un ripido pendio tra cima Cece e forcella Cece, tra la parete nord e il sentiero 349 che corre in basso, a circa 2.500 metri, sul Lagorai. Era da venerdì scorso che non si avevano notizie di Nicola Spagnolo, 26enne di Scorzè, e da sabato, ogni giorno, decine e decine di soccorritori avevano lavorato per ritrovarlo. Un impegno rallentato solo dal maltempo. All'ottavo giorno di ricerche la speranza di trovare Nicola ancora in vita era ridotta ad un lumicino, ma in fondo al cuore di chi gli voleva bene, resisteva ancora. Anche quella flebile speranza è stata spazzata via dalla tragica realtà alle 13 di ieri pomeriggio.

Sul posto sono stati elitrasportati il tecnico di elisoccorso, gli operatori della stazione di Moena del soccorso alpino e il soccorso alpino della Guardia di Finanza. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata recuperata a bordo dell'elicottero, trasferita a Predazzo e affidata al carro funebre.

Le ultime ore di Nicola Spagnolo

Nicola Spagnolo era partito in auto dal Veneto la mattina presto di venerdì 21 ottobre direzione Primiero. Aveva lasciato la sua auto al Refavaie e si era addentrato in val Fossernica fino a giungere alla forcella e al bivacco Paolo e Nicola. Lì aveva passato la notte e la mattina di sabato si era messo in cammino. L'intenzione era quella di raggiungere Cima Cece e questo è testimoniato dal biglietto che aveva lasciato (assieme allo zaino) al bivacco. Un'indicazione per chi sarebbe arrivato nel frattempo: spiegava dove era diretto e che al bivacco aveva intenzione di fare ritorno. A dare l'allarme (nella giornata di sabato) erano stati degli escursionisti che avevano visto il messaggio. In quel momento le ricerche.

Gli operatori da terra hanno perlustrato i sentieri, le cime e i versanti più in quota, fino alle zone più a valle caratterizzate da prati e boschi. Intanto dall'alto gli elicotteri della Provincia e della Guardia di Finanza hanno effettuato numerosi sorvoli su tutta l'area. Quattro piloti di droni del corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (due del servizio regionale veneto e due del servizio provinciale altoatesino) sono stati elitrasportati su cima Cece. Per ore hanno effettuato sorvoli con i droni lungo tutti i versanti della cima in modo da avere una mappa della zona.

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Il Gazzettino