PADOVA - Dopo quasi un anno e mezzo Giuliano Pelusi vive in un camper e sarà costretto a lungo ancora a farlo. La sua casa, una villetta in via Rienza a Padova, al civico...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Intanto il Ctu del Tribunale ha accertato che a causare l’esplosione non è stato un ordigno, che sarebbe l'unico motivo di esclusione della polizza, sostiene Studio 3A. La deflagrazione si verificò nella tarda serata del 19 febbraio 2019: per fortuna il proprietario, che in quell’immobile a due piani aveva la residenza, non era in casa. I vigili del fuoco di Padova, quando giunsero sul posto, si preoccuparono prima di tutto di accertare che sotto le macerie non vi fossero vittime, ma per il resto poterono fare ben poco: lo scoppio aveva parzialmente sventrato le pareti della porzione ovest dell’edificio che poi, alle 13.30 del giorno successivo, il 20 febbraio, crollò completamente accartocciandosi su se stesso.
La Procura di Padova, tramite il pubblico ministero Benedetto Roberti, aprì un fascicolo penale contro ignoti in seguito alla notizia di reato e pose sotto sequestro ciò che restava del fabbricato: nei giorni precedenti, complice l’assenza del proprietario, la villetta era stata oggetto di due intrusioni con relativi tentativi di furto, regolarmente denunciati da Pelusi. Le indagini a tutto campo dei carabinieri di Padova non produssero elementi utili a identificare eventuali responsabili o alla prosecuzione delle indagini preliminari. Il Pm chiese l’archiviazione del procedimento penale e, come richiesto dal proprietario, il dissequestro e la restituzione dell’immobile, provvedimenti che il Gip del Tribunale patavino accolse il 17 luglio 2019.
Inizia poi il contenzioso con l'assicurazione. Intanto Pelusi vive in un camper. Il 24 febbraio 2020, più di un anno dopo lo scoppio, si fa un sopralluogo tecnico sul louogo. Si propende per l’ipotesi secondo cui ignoti si sarebbero introdotti in casa, avrebbero acceso al primo piano la fiamma di un cannello, ritrovato sul posto dai carabinieri, e aperto il gas saturando gli ambienti: quando il metano è salito al piano superiore e ha raggiunto la giusta saturazione, la fiamma libera del cannello ha causato lo scoppio. Su questi temi proseguono le richieste di risarcimento alla compagnia assicurativa. Ora il caso approva sulle tv di Mediaset, a Striscia la Notizia con Moreno Morello. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino