E' scoppiata l'influenza: quattro bambini ricoverati in ospedale per complicanze

Sono quattro i bambini ricoverati in ospedale per complicanze dell'influenza stagionale
TREVISO - Quattro bambini sono stati ricoverati nel reparto di pediatria dell’ospedale di Treviso per complicanze legate all’influenza. Il virus stringe la presa,...

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TREVISO - Quattro bambini sono stati ricoverati nel reparto di pediatria dell’ospedale di Treviso per complicanze legate all’influenza. Il virus stringe la presa, anche e soprattutto sui più piccoli. «Bisogna vaccinare: la copertura antinfluenzale resta ancora troppo bassa tra i bambini», avverte il primario Stefano Martelossi. Il picco del virus respiratorio sinciziale, quello legato alle bronchioliti, è invece atteso per gennaio. Mentre fortunatamente i casi di Covid in questa fascia d’età restano limitati. Tra gli adulti, al contrario, si è nel boom. 


CORONAVIRUS 

Al momento sono 192 le persone positive al Covid ricoverate negli ospedali trevigiani. Compresi 4 pazienti anziani, non vaccinati, in terapia intensiva e 6 in terapia semi-intensiva. Tra questi ultimi, due hanno 40 anni. «Nella seduta straordinaria di domenica abbiamo somministrato 4.200 vaccini anti-Covid, anche a 1.300 cittadini che non si erano prenotati – specifica Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl – per quanto riguarda il coronavirus, le indicazioni dicono che il picco è atteso per il 30 dicembre». 
Oggi si usano anche i letti delle chirurgie: a causa della necessità di isolamento, quelli delle medicine non bastano più. Ma l’attività degli ospedali non è stata ridotta. La speranza è di riuscire a scollinare l’ondata senza misure straordinarie. Tra influenza e Covid, il momento è complesso. Lo confermano anche gli accessi al pronto soccorso pediatrico del Ca’ Foncello: nelle ultime due settimane si è arrivati al record di 130 accessi al giorno di bambini con febbre, tosse e mal di gola. A fronte di questi numeri le lunghe attese sono inevitabili. «C’è soprattutto l’influenza, con le relative complicanze, polmoniti, otiti e così via – spiega il primario – ma la maggior parte dei bambini, che fortunatamente sono sani, e spereremmo tutti vaccinati, quando prendono un’infezione sono in grado di affrontarla e di superarla a casa con paracetamolo, spremuta e magari con un po’ di coccole». 


PRONTO SOCCORSO 

Il riferimento è proprio alla corsa al pronto soccorso pediatrico. Tra tutti gli accessi, l’80% viene inquadrato come codice bianco. Cioè situazioni non gravi né urgenti. «Non abbiate paura. L’influenza fa febbre alta, fino a 39, 40. Dura quattro, cinque giorni. I bambini possono essere abbattuti. Ma finché mangiano e la febbre va giù con il paracetamolo, si tengono un po’ al caldo e non serve precipitarsi tutti al pronto soccorso – è l’appello che Martelossi rivolge ai genitori – altrimenti purtroppo troviamo la fila e tante ore di attesa. Noi ci siamo, ci mancherebbe altro. Ma cerchiamo di sopportare qualche ora di febbre prima di presentarci in pronto soccorso». «Tra l’altro se si sta bene e si viene in pronto soccorso, si esce con l’influenza, dato che metà delle persone presenti hanno l’influenza», è la battuta finale. L’altro grande tema è quello riguardante il Covid. Anche qui c’è la raccomandazione a vaccinarsi. E’ rivolta soprattutto alle persone con più di 60 anni o fragili per patologie. «Dopo la seduta straordinaria di domenica, ora abbiamo aperto nuovi posti, attraverso prestazioni aggiuntive, a cominciare dai 700 appuntamenti prenotabili nell’ambulatorio del distretto di Villorba», tira le fila Benazzi.

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Il Gazzettino