Curava decine di anziani e disabili come infermiera: badante nei guai

GORIZIA - La guardia di finanza di Gorizia ha scoperto un’infermiera abusiva che ha eseguito decine di trattamenti non autorizzati. La donna faceva infatti...

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GORIZIA - La guardia di finanza di Gorizia ha scoperto un’infermiera abusiva che ha eseguito decine di trattamenti non autorizzati. La donna faceva infatti iniezioni e prelievi di sangue, somministrava farmaci, faceva a medicazioni e somministrava terapie, nei confronti di numerosi anziani residenti in provincia di Gorizia, pur non essendo abilitata all’esercizio della professione; si tratta di una badante di nazionalità straniera, con precedenti penali, residente da anni nell’Isontino, alle dipendenze di una società che opera in provincia di Gorizia e che eroga servizi di assistenza domiciliare per anziani e disabili.


L’attività della Compagnia della Guardia di finanza di Gorizia è nata da una segnalazione che ha fatto scattare una serie di indagini, poi sfociate nella denuncia della donna per il reato di esercizio abusivo della professione. Sono state le perquisizioni fatte nei domicili degli amministratori della società di assistenza domiciliare e dell’"infermiera" - a casa della quale sono stati trovati anche aghi per siringhe -, ma soprattutto le numerose testimonianze dei pazienti e dei loro familiari, a far emergere i contorni della reale attività svolta dalla donna, a discapito di malati bisognosi di assistenza.
 

La donna avrebbe dovuto limitarsi a compiere operazioni socio assistenziali di natura non medica, aiutando ad esempio i pazienti ad alzarsi, lavarsi, mangiare, accompagnandoli nei gesti di vita quotidiana; invece interferiva con la somministrazione di flebo e medicinali, oltrepassando i limiti consentiti dal lavoro per il quale era stata assunta. A conferma delle prove raccolte dai militari goriziani si aggiungono anche le dichiarazioni rese da “colleghi” infermieri circa lo svolgimento da parte della donna di mansioni riservate ai professionisti abilitati. Alla luce di un quadro indiziario grave e concordante, il sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Gorizia, Valentina Bossi, ha disposto la conclusione delle indagini preliminari, propedeutica alla richiesta di rinvio a giudizio. Tutti coloro che siano stati vittime dell’operato della falsa infermiera, e l’Ordine degli infermieri, potranno costituirsi parte civile nel procedimento penale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino