Scontro sull'Arsenale: «Va valorizzato, non mercificato per i cafoni»

Scontro sull'Arsenale: «Va valorizzato, non mercificato per i cafoni»
VENEZIA - Continua a far discutere l'utilizzo da parte del Comune e delle sue partecipate della Torre di Porta Nuova, all'Arsenale. Dopo l'attacco del consigliere...

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VENEZIA - Continua a far discutere l'utilizzo da parte del Comune e delle sue partecipate della Torre di Porta Nuova, all'Arsenale. Dopo l'attacco del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Davide Scano, che lamentava incongruenze sulla destinazione del monumento rispetto ai fondi europei ricevuti (progetto Second Chance), scendono ora in campo il Comitato Arsenale e Italia Nostra. Entrambi, ovviamente, stigmatizzano l'utilizzo del patrimonio pubblico per effettuare eventi per poche persone e auspicano un'inversione di tendenza e una maggiore apertura dell'Arsenale (acquisito dal Comune nel febbraio 2013) alla popolazione e ai turisti.

«La trasformazione della città in merce e del suo più prezioso patrimonio in quinta teatrale ad uso della cafoneria e della opulenta sfacciataggine internazionale appare inarrestabile - commenta il portavoce del Comitato Arsenale, Pierandrea Gagliardi - eppure la storia della Torre con un suo prima fatta di eventi culturali, di accordi con le migliori istituzioni cittadine, di partecipazione creativa di veneziani di ogni strato sociale e di ogni età aveva mostrato concretamente la strada da seguire. Purtroppo - continua - c'è stato anche un dopo fatto di uova alla coque di Carlo Cracco (il famoso chef di masterchef e Hell's Kitchen, ndr) e di valorizzazioni economiche che perderanno anche economicamente la città. Questa storia mostra che non ci vorrebbe nulla per invertire le tendenze in atto. Se coloro che i veneziani hanno scelto per governarli non si mostrassero così inadeguati al compito: o non saranno i veneziani superstiti ad essere inadeguati a gestire la propria città?».
L'assegnazione della parte di Arsenale (compresa la torre) in gestione a Vela, è anche nel mirino di Italia Nostra. 

«In un contesto di vera restituzione dell'Arsenale - attacca l'associazione - riportato al suo splendore di fabbrica navale unica al mondo, qualche episodio di uso commerciale ci potrebbe forse anche stare; ma quanto sta accadendo negli ultimi anni con l'assegnazione del complesso a Vela (società interessata solo a raccogliere incassi) è l'ennesima prova dell'incapacità della presente amministrazione di concepire il concetto di valorizzazione in termini diversi da quelli esclusivamente monetari, a scapito di storia, cultura e coscienza cittadina».
M.F. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino