Padova. Auditorium della musica, anche Coalizione civica dice «no» all'ipotesi Prandina. È scontro

Da quando l'Opv ha presentato il progetto dell'Auditorium alla Prandina si è aperto il dibattito

PADOVA - Dopo la bocciatura del presidente del consiglio comunale Antonio Foresta, anche Coalizione civica dice ufficialmente no all'auditorium alla Prandina. Sempre...

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PADOVA - Dopo la bocciatura del presidente del consiglio comunale Antonio Foresta, anche Coalizione civica dice ufficialmente no all'auditorium alla Prandina. Sempre più voci in maggioranza si schierano contro la suggestione lanciata qualche giorno prima di Natale dal sindaco Sergio Giordani e rilanciata venerdì scorso dall'Opv con l'avvallo dell'assessore alla Cultura Andrea Colasio. Ieri, dunque, a rompere gli indugi è stato anche il popolo arancione. «Abbiamo vinto le scorse elezioni amministrative con un programma sensibile all'ambiente e alla crisi climatica, ma quando si tratta di essere coerenti viene servita la bella trovata dell'auditorium alla Prandina, con tanto di parcheggio interrato. Insomma, il contrario di quel che si dovrebbe fare - ha premesso, in una nota ufficiale, Coalizione - Non solo perché l'area è in centro storico, ma soprattutto perché tutte le moderne politiche di mobilità prevedono lo spostamento dalla mobilità privata verso quella pubblica con lo scopo di ridurre congestione, rendere le città più vivibili e salvaguardare la salute di tutti i cittadini, senza nasconderci anche che città meno congestionate diventano una attrattiva per i negozi e quindi il commercio».

La viabilità

«Sappiamo che nel 2026 è prevista la realizzazione della linea del tram Sir 2 che renderebbe di fatto inutile un nuovo parcheggio in centro storico. A nobilitare l'operazione non può bastare il pregevole progetto di dare alla città un auditorium per la musica. Questa nuova proposta per l'area dell'ex caserma ci sembra quanto meno non tener conto dei risultati del percorso partecipato di Agenda 21, che si è svolto nel 2019 e da cui erano uscite precise indicazioni sulla necessità di avere un ampio spazio verde in centro storico in cui far convivere attività artistiche e associative, commercio di vicinato prevedendo esclusivamente la riqualificazione e recupero degli edifici storici esistenti - ha aggiunto - Sicuramente non un parcheggio interrato che andrebbe a modificare irrimediabilmente l'assetto idrogeologico ed ecologico dell'intera area. Nel progetto di Amo Padova poi c'è ben poco di verde: a guardare i disegni di verde fruibile ne rimane ben poco: altro che auditorium nel verde».

Le alternative

«Coalizione Civica per Padova non ci sta. Non è per questo che ha scelto di fare parte di questa maggioranza rinunciando a una corsa autonoma con una propria candidatura. Il momento di dimostrare la propria coerenza è adesso, facendo scelte condivise sia all'interno dell'amministrazione che con la città, non certo con una proposta estemporanea - ha concluso il popolo arancione - Esistono molte alternative percorribili, molte delle quali nel solco, questo sì nobile, della rigenerazione. E lo dimostrano molti progetti urbanistici. Pensiamo quindi che il Piano degli Interventi coordinato dall'architetto Stefano Boeri, di prossima approvazione, debba confermare la previsione ad area verde di questa importante parte del centro storico». Sulla questione a intervenire ieri è stato anche il capogruppo di Padova Insieme con Giordani Paolo Sacerdoti che non ha nascosto una certa cautela. «Credo che il tema della Prandina, a prescindere dall'auditorium, vada visto più da una prospettiva di metodo di decisione prima che di contenuto - ha concluso Sacerdoti - Bisognerebbe quindi pensare, appunto in prospettiva, alla trasformazione complessiva dell'area, formulare dei progetti, che possono senz'altro includere anche l'idea dell'auditorium, e proporli poi alla cittadinanza come si era fatto in passato con Agenda 21». 

 

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Il Gazzettino