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PADOVA - Ieri è arrivata unanime la condanna da parte dei due primi cittadini di Padova e Catania e dei vertici del Calcio Padova per i fatti dell'Euganeo. Il sindaco di Catania Enrico Trantino ieri mattina ha chiamato il collega Sergio Giordani per esprimere - come riportato in una nota congiunta - «il più sentito rincrescimento» e per manifestare «la solidarietà della città etnea per le gravi intemperanze che si sono registrate, rappresentando il disappunto suo e della larghissima maggioranza dei catanesi verso gli inescusabili atti di teppismo e violenza che purtroppo hanno colpito anche le forze dell'ordine. Questi atti vanno considerati fatti isolati a opera di mascalzoni, estranei al buon senso e ai valori della convivenza civile».
Giordani: «Mi ero impressionato»
«Il comportamento di un piccolo gruppo di teppisti - le parole di Giordani - non deve essere confuso con i tanti veri tifosi del Catania. Fatti simili sono inaccettabili, la violenza va sempre condannata con massima severità e deve essere estranea allo sport che invece porta con sé valori di condivisione e amicizia». Il sindaco ha poi espresso solidarietà agli agenti rimasti feriti, ringraziandoli «per il lavoro egregio da loro svolto, evitando conseguenze peggiori». In mattinata proprio Giordani aveva partecipato a un briefing in Questura: «È stata fatta una valutazione in serenità con il questore che ha dato diverse indicazioni riguardo alla sicurezza dello stadio - ha commentato Giordani all'uscita - Quanto successo servirà per fare in modo che nelle prossime partite si sia più attenti in termini di sicurezza, steward e di normative». Martedì sera il sindaco, ex presidente del Padova, era in tribuna: «Mi ero impressionato, salvo poi, una volta nella sala con il Questore, capire come stavano le cose, di una dinamica piuttosto banale: tutto sommato non è successo nulla, non è certo stato un bello spettacolo per la città, ma servirà per il futuro.
Bianchi: «L'attenzione sulla sicurezza c'è sempre stata»
In casa biancoscudata analogo stato d'animo. «Martedì sera - commenta l'amministratore delegato Alessandra Bianchi - è stato commesso un atto violento e premeditato da parte di un tifoso del Catania che ha intercettato lo steward e ha fatto entrare gli altri attraverso il varco che rappresenta un'uscita di sicurezza per le situazioni di emergenza. Ciò premesso, se in futuro ci saranno da migliorare le procedure, siamo a disposizione e proprio per coordinarci ci siamo trovati in mattinata (ieri, ndr) in Questura». Poi aggiunge: «Da parte nostra l'attenzione per la sicurezza c'è sempre stata e con questo sistema, adottato da qualche anno, abbiamo fatto una stagione in B con tifoserie importanti e mai ci sono stati problemi come pure nei vari derby o nella recente sfida con il Mantova. Prima di ogni gara si svolge un sit-in con le autorità di pubblica sicurezza in cui vengono date precise indicazioni a cui ci siamo sempre attenuti. Se ci sarà da rivederle e migliorarle siamo disponibili nell'interesse di tutti». E sugli steward: «Per metà vengono raccolti dalla società e formati da una persona tra le più esperte nel settore e in più ci avvaliamo della collaborazione di Top Secret, azienda di rilevanza nazionale. Purtroppo - conclude - per colpa di singole persone ci vanno di mezzo due tifoserie, ma i supporter padovani hanno avuto il sangue freddo di restare fermi e non reagire. Spero siano tutelati per la trasferta».
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