Padova. Scontri allo stadio Euganeo, due ore di sopralluogo: stabilito il nuovo piano di sicurezza

I cancelli che portano in campo da giovedì saranno chiusi e da settembre sarà rivoluzione negli accessi

Padova. Scontri allo stadio Euganeo, due ore di sopralluogo: stabilito il nuovo piano di sicurezza
PADOVA - Due ore di sopralluogo in quello stadio che martedì sera è stato trasformato in una bolgia infernale dall’invasione di campo di 150 ultras del...

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PADOVA - Due ore di sopralluogo in quello stadio che martedì sera è stato trasformato in una bolgia infernale dall’invasione di campo di 150 ultras del Catania, durante l’intervallo della finale d’andata di Coppa Italia di serie C tra Padova e Catania. Due ore nelle quali il questore Marco Odorisio ha diretto le operazioni dei tecnici dei vigili del fuoco. Un lavoro fatto di misurazioni, di controlli, di rilievi fotografici, di ipotesi e di verifiche - normative alla mano - che ha di fatto partorito quello che sarà il nuovo piano sicurezza dell’Euganeo.

IL VERTICE

Il protocollo verrà messo nero su bianco durante una riunione operativa già convocata per martedì pomeriggio in Questura, alla quale parteciperanno anche i tecnici del Comune e i vertici del Calcio Padova. Poi, tutti subito al lavoro perché il nuovo piano sicurezza dovrà entrare in vigore già giovedì sera, quando all’Euganeo arriverà la Pergolettese. Ad accompagnare il questore ieri mattina nel suo viaggio all’interno dell’Euganeo (annunciato già mercoledì a poche ore dall’invasione) c’erano anche i tecnici del Comune e i vertici del Calcio Padova. Era presente anche l’ingegner Gaetano Natarella, storico dirigente del Comune di Padova e quest’anno professionista che ha redatto il piano sicurezza varato dalla società all’inizio della stagione sportiva.

LA PRIORITÀ

La novità principale, da attuare subito, riguarda i cancelli in plexiglas che dividono gli spalti e il campo: dovranno essere chiusi a chiave con un lucchetto. La chiave dovrà essere conservata dallo steward che presidia il varco (lato campo), pronto ad aprirli in caso di emergenza per un deflusso degli spettatori verso il terreno di gioco. È il nucleo della questione. Il questore Marco Odorisio - che in passato ha gestito la sicurezza degli stadi di Pordenone e Monza, quest’ultimo in serie A - il giorno dopo gli scontri era stato chiaro: «La porta da cui sono entrati i tifosi avrebbe dovuto essere chiusa». Il riferimento è alla porta blindata in curva nord, una porta apribile dal lato del campo ma non dagli spalti. Martedì è stata aperta da un tifoso che ha scavalcato senza che lo steward riuscisse a neutralizzarlo. Il Calcio Padova era abituato a lasciarla aperta perché quella porta era considerata, nel piano sicurezza e nella planimetrie della società, una delle cosiddette “vie d’esodo” in caso di necessità di evacuare gli spalti facendo defluire gli spettatori il più velocemente possibile verso il campo. Il questore però su questo punto ieri mattina è stato chiaro: quelle porte vanno chiuse per evitare che altri tifosi possano scavalcarle e aprirle. La società si adeguerà immediatamente alla richiesta. Non è l’unico intervento urgente che verrà messo in atto. È stata anche data disposizione di “pulire” alcune aree tra gli spalti e il campo per migliorare le condizioni di un’eventuale deflusso di emergenza. Tutti lavori che verranno effettuati nelle prossime ore.

L’ALTRA RICHIESTA

Oltre ai lavori urgenti da portare a termine entro la partita con la Pergolettese, sono stati individuati interventi non urgenti da mettere a punto entro l’inizio della prossima stagione, soprattutto se il Padova dovesse portare a dama la scalata in serie B. Tra questi, l’installazione di preselettori a serpentina prima dei tornelli veri e propri. Su questo tasto ha premuto anche il prefetto Francesco Messina giovedì: «Le operazioni di filtraggio sono state più complicate del solito. Questo è un aspetto su cui si può migliorare. L’obiettivo è evitare ammassamenti dei tifosi durante i controlli in modo che nessuno possa introdurre in uno stadio quello che è stato introdotto». Il nuovo piano sicurezza partorito ieri andrà proprio in questa direzione.

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Il Gazzettino