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LAMON - Sarebbe partito dai familiari che non lo hanno visto rientrare a casa nel tardo pomeriggio l’allarme per la ricerca di un pescatore che aveva raggiunto le sponde del lago di Senaiga. Ieri in tarda serata le ricerche erano ancora in corso. I primi ad essere chiamati dai carabinieri di Feltre sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Feltre: la squadra è uscita verso le 19.45. Poi, visto che la ricerca lungo le sponde non aveva dato esito, sono stati fatti intervenire anche i colleghi della caserma di Belluno con il gommone che sono usciti verso le 20.30. A bordo dell’imbarcazione gli uomini del comando di Belluno hanno scandagliato la superficie del bacino con l’aiuto di fotoettriche e potenti fari per scorgere la sagoma dell’uomo.
Il lago è meta frequente di pescatori: le sponde più ambite si raggiungono attraversando una passerella che venne costruita quando il bacino artificiale venne realizzato e serviva a collegare le abitazioni che si trovavano dal lato opposto.
LA RICERCA
In serata dunque soccorsi mobilitati per trovare l’uomo scomparso dopo qualche ora trascorsa dedicandosi alla sua passione: la pesca. Una passione che potrebbe essergli stata fatale in una serata di metà marzo gettando nell’angoscia la famiglia e gli amici. «È un lago pericoloso -ammette l’uomo che ieri sera ha aperto un piccolo cancello che immette in un sentiero che a sua volta collega le sponde per consentire ai vigili de fuoco di avviare le ricerche- ci vanno con barchette e canoe kayak, ma la disgrazia è davvero dietro l’angolo, servirebbe più attenzione nel rilascio delle autorizzazioni».
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Il Gazzettino