Scommessa da roulette russa, correre come folli in barchino nel Rio di Cannaregio: presi

VENEZIA - Avevano probabilmente fatto una scommessa tipo roulette russa: percorrere con il barchino l'intero rio di Cannaregio ad almeno 30 nodi (quasi 60 chilometri orari, ma...

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VENEZIA - Avevano probabilmente fatto una scommessa tipo roulette russa: percorrere con il barchino l'intero rio di Cannaregio ad almeno 30 nodi (quasi 60 chilometri orari, ma potrebbero essere stati molti di più) uscendone sani e salvi. La scommessa è stata vinta, perché grazie a Dio nessun'altra imbarcazione era in transito in quel canale, ma ci sarà un prezzo da pagare per quello che è accaduto sabato notte, neppure tanto tardi.

FILMATI
Oltre ad essere stati immortalati da un video amatoriale che è diventato virale sui social, i pirati (perché solo così possono essere definiti) sono finiti anche nell'obiettivo delle ben più potenti telecamere di sicurezza collegate alla Smart control room del Comune.
Grazie al sistema di videosorveglianza e ad informazioni recuperate sul campo, infatti, gli agenti del servizio sicurezza della navigazione della polizia locale hanno accertato la proprietà della barca ed ora stanno procedendo per l'identificazione di chi la stesse conducendo. Eccesso di velocità e mancanza di segnali luminosi le due contestazioni più evidenti perché, tra l'altro, la barca procedeva a luci spente. Ma potrebbe facilmente essere contestato l'articolo 1231 del Codice della navigazione (pericolo per la navigazione).

PERICOLO PER LA SICUREZZA
Il fatto è avvenuto poco dopo la mezzanotte, sotto gli occhi sgranati dei passanti che si trovavano lungo le due fondamente e sul ponte delle Guglie. Si vede un barchino con due persone a bordo, lungo circa 5 metri dallo scafo bianco e rosso con tre vistose righe rosse sulla prua. La velocità era sicuramente elevatissima e tale da mettere in pericolo la sicurezza di qualsiasi natante o imbarcazione che fosse transitata in quel canale. La barca era arrivata dalla laguna e non è dato sapere se fosse già lanciata in planata o se, dopo una rapida occhiata, i due abbiano deciso di provare l'ebbrezza di una folle corsa. Alla fine del rio, proprio di fronte a palazzo Labia, stava incrociando un motoscafo Actv. Questione di momenti e forse ci sarebbe stato lo schianto.


Non è la prima volta che accadono cose del genere. Spesso la notte, chi abita nelle vicinanze dei rii principali o del canal Grande sente sfrecciare barchini che fanno la bravata di percorrere in planata alcune decine di metri. Sarebbe l'occasione per chiedere ad alta voce al Governo di consentire l'omologazione del sistema di rilevamento velocità delle barche, installato ormai da due anni, che consentirebbe oltre all'identificazione anche il sanzionamento in automatico. E, ovviamente, l'obbligo del trasmettitore Gps per tutte le barche a motore.


 

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Il Gazzettino