Prof scippata, uno studente di 16 anni blocca il rapinatore: «Bisognava fermarlo». La docente: «Quel ragazzo è il mio eroe»

La docente è stata spinta a terra e derubata della borsa
MONTEBELLUNA (TREVISO) – A 16 anni appena compiuti ha inseguito e affrontato uno scippatore, un po' più vecchio di lui, riuscendo a recuperare il...

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MONTEBELLUNA (TREVISO) – A 16 anni appena compiuti ha inseguito e affrontato uno scippatore, un po' più vecchio di lui, riuscendo a recuperare il portafoglio della prof che era stata derubata. Poi è andato con lei dai carabinieri a fare denuncia. Con lui, un paio di ragazzini, suoi amici, ancor più giovani. In una congiuntura in cui, troppo spesso, all'immagine dei ragazzi viene associata quella di bulletti maleducati e poco inclini ad aiutare il prossimo, arriva dall'istituto Einaudi una testimonianza di ben diverso tenore. Quella di Andrea (il nome è di fantasia), un piccolo eroe di 16 anni, che ha rappresentato un modello anche per gli amici più piccoli, dimostrando che, fra i ragazzi che riempiono le aule degli istituti scolastici e non solo, in gamba ce ne sono tanti. Anche se, troppo spesso, vengono schiacciati dal peso di chi, invece, non vuole creare ma distruggere. E soprattutto non vuole crescere nel rispetto della legalità.

 

L’EPISODIO

«La settimana scorsa - racconta il dirigente scolastico Massimo Ballon - una nostra docente è stata scippata da una vecchia conoscenza anche di questa scuola. Un gruppo di ragazzi, in particolare un nostro alunno di seconda, vista la scena, ha seguito il borseggiatore, lo ha accerchiato e costretto a restituire i documenti. Soldi e cellulare se li è purtroppo tenuti, minacciando i ragazzi. Il nostro studente ha poi raggiunto la docente per la denuncia ai carabinieri, restituendole i documenti». È stata la stessa docente a raccontare l'episodio, in una lettera inviata al dirigente, nella quale definisce il ragazzino come “il mio eroe”: «Lo scippo è avvenuto all'ingresso della galleria che unisce piazza Oberkochen al centro, all'altezza della merceria - spiega la professoressa -. Lì un ragazzo mi ha fatto cadere strappandomi la borsa». Un gesto di fronte al quale in tanti si sono mossi: da una signora che si trovava nelle vicinanze agli avventori di un bar. Ma ad attirare l'attenzione per il loro comportamento sono stati soprattutto Andrea e i suoi amici.

 

LA DOCENTE

«Il ragazzo che frequenta l'Einaudi - racconta la prof - insieme ad altri tre ha rincorso con la bicicletta lo scippatore obbligandolo, nonostante le minacce, a consegnare loro il portafogli. Mi ha poi raggiunto davanti alla caserma dei carabinieri e senza che io lo chiedessi ha deciso insieme ai suoi amici di entrare con me per descrivere il soggetto che loro hanno avuto modo di osservare nei dettagli». La docente prosegue: «Quella sera, essendo molto agitata, non ho avuto modo di ringraziarlo come meritava sottolineando il suo grande senso civico». Poi chiude: «L'esperienza che mi ha vista coinvolta, se da un lato mi ha messo a contatto con un'amara realtà che vede molti giovani ragazzi scegliere la via della delinquenza, dall'altro, nel contempo, mi ha dato prova che il seme della legalità attecchisce nelle menti e nei cuori di tanti giovani e che, quindi, il nostro lavoro non è vano». Infine, la prof chiede di «esaltare e valorizzare il gesto compiuto dal nostro giovane eroe». Che, peraltro, ieri è parso tranquillissimo.

 

IL RACCONTO

«Mi sentivo in dovere di aiutare la signora - racconta Andrea - Eravamo in piazza quando abbiamo sentito urlare. Abbiamo preso le bici e inseguito il ragazzo, che era a piedi, fino al parco. Nella fuga ha anche scavalcato un muro. Lo abbiamo accerchiato e mi sono fatto dire dove aveva lanciato il portafoglio. Così lo abbiamo recuperato. Non dico che ciò che abbiamo fatto non sia stato pericoloso, però ho sentito che bisognava fermarlo perché stava facendo una cosa sbagliata». La prof, arrivata da poco a Montebelluna da una città del sud, ha peraltro colto la disponibilità e l'altruismo di tanti montebellunesi. «C'è stato chi mi ha accompagnato dai carabinieri, chi mi ha prestato il cellulare per chiamare i miei. E poi la signora che mi ha aiutato». Soprattutto, però, in testa ai suoi pensieri c'è Andrea. Il suo eroe.

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Il Gazzettino