Anziana di 87 anni scippata e buttata a terra: costole rotte, naso e viso tumefatti

Via Franzela, luogo dell'aggressione
PADOVA - È finita al pronto soccorso con tre costole rotte, naso e volto tumefatti, escoriazioni varie e una prognosi di 20 giorni l’anziana di 87 anni vittima...

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PADOVA - È finita al pronto soccorso con tre costole rotte, naso e volto tumefatti, escoriazioni varie e una prognosi di 20 giorni l’anziana di 87 anni vittima mercoledì pomeriggio di uno scippo in via Franzela, nel quartiere Sacro Cuore. Un episodio che l’ha provata fisicamente ma che l’ha anche lasciata sotto choc, mentre sono in corso le ricerche dell’aggressore.

L’ASSALTO

«Erano le 17.40, la mamma era stata al circolo anziani e poi si era fermata al parco prima di incamminarsi verso casa. È arrivata davanti al portone di ingresso e ha tolto le chiavi dalla borsetta quando si è sentita strattonare: ha mollato la borsa ma è stata trascinata a terra riportando diverse ferite – ha raccontato I.L., il figlio – Non si era accorta che una persona si stava avvicinando, ma mentre scappava ha fatto in tempo a vedere un giovane dalla carnagione scura, sulla trentina, che indossava un giubbotto rosso».
L’87enne ha chiamato aiuto ed è stata soccorsa dai familiari che hanno chiamato i carabinieri, arrivati in via Franzela per far scattare le ricerche, finora risultate infruttuose. «Dopo i rilievi ho accompagnato la mamma all’ospedale dove le hanno riscontrato fratture e traumi – continua il figlio – Il grande timore era che nella caduta avesse subito fratture peggiori, magari a un femore».

I PROBLEMI

Il giovane è fuggito grazie anche al riparo dei porticati in direzione di via Sacro Cuore: qui purtroppo i palazzi hanno molti portici e c’è un dedalo di passaggi che facilitano la fuga. La notte sono tanti quelli che bivaccano, lo vediamo al mattino perché troviamo i rifiuti. Inoltre in zona ci sono abitazioni molto vecchie in vendita a prezzi ridotti, diventate molto appetibili per le cooperative che ospitano i migranti. In un appartamento trovano alloggi anche una decina di persone. L’accoglienza e l’integrazione però non possono essere fatte in questo modo – ha concluso l’uomo – quello che manca è dare a queste persone un’occupazione o l’istruzione scolastica, se sono ancora nell’età adatta. Invece sono lasciati senza nulla da fare se non girare tutto il giorno per il quartiere senza metà. Così, indipendentemente dalla nazionalità, finisce che qualcuno ceda anche a questo tipo di atti gravissimi».

LE LAMENTELE

La notizia dello scippo si è ben presto diffusa in quartiere e ieri mattina, giorno di mercato, la paura correva di bocca in bocca soprattutto tra i residenti più anziani. A raccogliere i timori e le lamentale dei cittadini è il comitato San Bellino Sicuro, che da anni si occupa di sicurezza non solo del quartiere dell’Arcella ma anche del limitrofo Sacro Cuore. «Mi hanno avvisato poco dopo l’accaduto, non si può più parlare di percezione: i fatti lo dimostrano. Dobbiamo proteggere i nostri anziani, i nostri genitori, i nostri nonni – ha commentato la portavoce Rossella Salvan – Non si può nemmeno sperare che capiti sempre agli altri, chiunque e a qualsiasi età colto alla sprovvista da un aggressore può avere la peggio. Stamattina (ieri, ndr) mi hanno chiamato in molti, le persone hanno paura di uscire di casa. In un momento così difficile serve più sorveglianza e utilizzare le telecamere per individuare e punire i delinquenti installando gli occhi elettronici dove ancora mancano».

 

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Il Gazzettino