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TRIESTE - Un'assemblea che c'è stata per i lavoratori ma non risulta all'Autorità portuale, un corteo e uno sciopero, quelli di domani, per i quali Puzzer ha annunciato l'adesione ma smentiti sempre dall'Autorità, che ha dichiarato in una nota: «La presente per precisare che nel porto di Trieste nella giornata di ieri, lunedì 25 ottobre, non vi è stata alcuna assemblea spontanea dei lavoratori, tantomeno autorizzata in base alle regole sindacali. Nessuna organizzazione sindacale riconosciuta infatti ha dichiarato sciopero nella giornata di domani 27 ottobre tra i lavoratori dello scalo giuliano». Lo scrive in una nota l'Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico orientale.
Il Coordinamento 15 ottobre
I portuali di Trieste avevano annunciato un corteo per mercoledì 27 ottobre, alle nove. Il Coordinamento 15 ottobre, anti Green pass, nato a Trieste su iniziativa tra gli altri di Stefano Puzzer, aveva annunciato l'adesione al corteo dei lavoratori portuali, votato «dopo un'assemblea con Puzzer». Nella nota si legge: «Ci ritroveremo alle 9 al Pane quotidiano a Domio dove riuniti in corteo sfileremo verso l'entrata dl Siot, che ricordiamo è l'oleodotto principale europeo.
La nota dei sindacati Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti
«Le proteste no green pass afferenti al Coordinamento 15 ottobre non possono e non debbono più essere identificate con i lavoratori portuali triestini, i quali, a quanto ci risulta, stanno per la stragrande maggioranza lavorando regolarmente nello scalo giuliano». Lo affermano in una nota le segreterie territoriali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. La nota dei sindacati è stata diffusa dopo un «comunicato dei portuali di Trieste», in cui si dava conto di un corteo in programma per domani, decretato dopo un'assemblea dei portuali e «coperto dalla comunicazione di sciopero». Le sigle sindacali inoltre specificano che «non siamo assolutamente a conoscenza di un'assemblea che si sia svolta nel porto e che la stessa abbia coinvolto i lavoratori portuali con conseguenti decisioni». «Pensiamo - concludono - che focalizzare ancora sui lavoratori del porto di Trieste una protesta che, se legittima, non riguarda più la sola categoria dei portuali, rappresenti un danno d'immagine e forse economico che i lavoratori e il porto di Trieste non meritano».
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