Padova. Sciopero benzinai: «Guadagniamo 3 centesimi al litro. Ci sono lavoratori che dormono nell'impianto»

Spiegano i gestori: «Su 20 euro di carburante erogato, 11,78 euro vanno allo Stato, 7,90 alle compagnie petrolifere e appena 0,38 euro lordi al gestore»

Sciopero dei benzinai
PADOVA - È durata solo un giorno la serrata dei benzinai e ha registrato un'adesione che, secondo Faib (Federazione autonoma italiana benzinai), ha oscillato tra il 60%...

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PADOVA - È durata solo un giorno la serrata dei benzinai e ha registrato un'adesione che, secondo Faib (Federazione autonoma italiana benzinai), ha oscillato tra il 60% e il 70%. Ieri pomeriggio, infatti, dopo un nuovo incontro al Ministero, anche Fegica e Figisc dopo Faib hanno deciso che un giorno di serrata poteva bastare e già dalle 19 di ieri gli impianti hanno ricominciato la loro normale attività. Un'adesione, quella allo sciopero di ieri, che almeno in città è stata un po' a macchia di leopardo.

Guadagno di 3 centesimi al litro

In mattinata infatti non sono mancati gli impianti che hanno tenuto aperto nonostante la serrata organizzata contro il governo. A erogare come tutti i giorni benzina, diesel e a garantire tutti gli altri servizi sono stati parecchi. Distributori aperti si sono visti lungo la tangenziale est, alla Stanga, all'Arcella e in via Sarpi. A fare il punto della situazione, ieri mattina nella sede di via Savelli, ha provveduto la Faib che, contrariamente alle altre associazioni di categoria, aveva deciso già martedì sera di scioperare solo per 24 ore. «Al di là delle chiacchiere - ha esordito il presidente regionale Flavio Convento, mostrando ai presenti uno schema esplicativo - su 20 euro di carburante erogato, 11,78 euro vanno allo Stato, 7,90 alle compagnie petrolifere e appena 0,38 euro lordi al gestore. Questo significa che il nostro guadagno è di poco superiore ai 3 centesimi a litro».
«A fronte di questi numeri - ha aggiunto - non siamo disposti ad accettare di essere accusati di rincari di cui non abbiamo alcuna responsabilità. Se il costo al litro sale, noi eroghiamo meno carburante e, quindi, guadagniamo meno. Di conseguenza il nostro interesse coincide con quello degli automobilisti».
«È vero, da parte del governo ci sono state delle aperture - ha concluso Convento - ma ancora non basta. Per quel che riguarda l'esposizione dei prezzi medi ancora non ci siamo. La nostra proposta è, infatti, creare un'app dove il consumatore possa trovare tutti questi dati».

Il fenomeno

«Da parte del governo ci sono stati dei passi in avanti - ha detto, poi, la Coordinatrice Faib, Alessandra Trivellato -. Penso, per esempio, alla diminuzione delle multe previste, alle modalità di comunicazione dei prezzi o alla gestione della cartellonistica e per questo abbiamo deciso di scioperare solo un giorno. Tutto questo però non basta ed è necessario far passare il messaggio che i gestori non hanno alcuna responsabilità sulla dinamica dei prezzi». A fare il punto della situazione in serata è stato anche il segretario della Figisc Ascom Confcommercio Padova, Massimo Paggetta. «Lo sciopero è andato molto bene - ha scandito -. Diciamo che hanno chiuso tutti quelli che potevano chiudere. A non scioperare sono stati, infatti, tutti gli impianti alle dirette dipendenze delle compagnie petrolifere. Gli altri, ossia le pompe bianche e chi ha gli impianti in comodato d'uso, sono stati compatti nell'incrociare le braccia». Ieri invece alcuni benzinai (ma non le associazioni di categoria) hanno denunciato un fenomeno nuovo. Tra città e provincia sarebbero infatti presenti una decina di impianti gestiti da cittadini stranieri assunti con contratto di prestazione d'opera. Contratti che sarebbero finalizzati alla riduzione dei costi all'osso e che, sempre secondo molti gestori, determinano una vera e propria concorrenza sleale. In alcuni casi, sempre stando alle denunce dei benzinai, questi lavoratori, per ridurre al minimo le spese, dormirebbero all'interno dei distributori che gestiscono. 

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Il Gazzettino