«Ecco perché scioperiamo, no alle disparità di salario». Al quarto giorno di stop parlano gli autisti Busitalia

Padova, sciopero bus, stop dei dipendenti iscritti a Faisa Cisal
PADOVA - Sciopero di 24 ore lunedì dei dipendenti di Busitalia aderenti a Faisa Cisal. «La disparità salariale va sanata ma anche nel corso dell'ultimo...

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PADOVA - Sciopero di 24 ore lunedì dei dipendenti di Busitalia aderenti a Faisa Cisal. «La disparità salariale va sanata ma anche nel corso dell'ultimo incontro davanti al prefetto, a fine agosto, i vertici dell'azienda hanno nuovamente respinto ogni trattativa ribadendo la loro assoluta indisponibilità anche solo a valutare ogni possibile soluzione - afferma il segretario provinciale del sindacato Matteo Garroti -. Come annunciato, abbiamo proclamato l'astensione dal lavoro».

LA SITUAZIONE
Si tratta della quarta giornata di sciopero indetta da Faisa, la precedente è stata messa in atto il 23 luglio nel corso di una vertenza avviata lo scorso anno. «L'obiettivo che reclamiamo è alzare il salario di tutti lavoratori, compresi nuovi assunti e impianti fissi, equiparandolo a quello di chi percepisce lo zainetto - spiega Garroti - la disparità tra settore urbano ed extraurbano infatti è alta e può arrivare fino a 350 euro, in ragione del cosiddetto zainetto giustamente applicato e pensato inizialmente per mantenere ai lavoratori derivanti dal reparto urbano stipendi non inferiori a quelli pre-fusione dell'azienda, che però continua di fatto a creare ora una disparità di salario. Per i neo assunti inoltre lo stipendio è quello minimo».
Uno sciopero al quale sembrano intenzionati a partecipare anche diversi autisti che non fanno riferimento a Faisa, che chiede anche l'intervento delle forze politiche. «Se Comune e Provincia non prenderanno una reale posizione a tutela dei propri elettori che nei prossimi mesi si troveranno sempre più in grave difficoltà a spostarsi sul territorio padovano, dovranno assumersene la responsabilità verso i cittadini - sottolinea Garroti -. Molti sono i lavoratori che stanno migrando verso il trasporto extraurbano o si dimettono, complice la rimodulazione dei turni anche a causa del mancato riconoscimento economico per una qualifica superiore o della mancanza di personale che arriva alle difficoltà anche di ottenere le ferie, a conciliare la vita familiare con quella lavorativa».

LE PROSPETTIVE
I lavoratori sono ormai esasperati, come puntualizzano anche le altre sigle sindacali, e si è arrivati all'inizio del nuovo anno scolastico pesantemente sotto organico e con l'azienda che ha deciso il taglio del servizio. Da qualche settimana si discute di un taglio di circa il 30% del servizio che Busitalia (che ha dichiarato ufficialmente che invece sarà solo dell'1%) avrebbe chiesto di poter fare all'Ente di bacino formato da Provincia e Comune ma che da domenica prossima sarà sotto la presidenza unica del sindaco di Padova Sergio Giordani.


È di ieri invece la decisione dell'azienda comunicata ai responsabili dei turni che le corse bis previste sulle linee extraurbane e in alcune cittadine saranno tutte soppresse. Altresì gli studenti non potranno più usufruire delle navette dirette verso i poli scolastici principali come accadeva lo scorso anno. Solo sul servizio urbano infatti mancano circa 150 autisti, dei quali 35 abilitati a condurre il tram. Busitalia ha però annunciato l'arrivo di 21 nuovi autisti e assunzioni dopo un corso per ottenere la patente varato dall'azienda. Annuncio che non soddisfa i sindacati. Infine malumore anche per la richiesta di un appaltatore che i propri autisti siano riservati a turni interi, ossia 6 ore e mezzo di lavoro continuate, lasciando ai dipendenti i turni spezzati che equivalgono alle stesse ore lavorate ma con assenze da casa anche di 10 ore.
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Il Gazzettino