Gli ambulanti bloccano il mercato, a Pordenone lo sciopero contro il Comune

Piazza XX Settembre sabato mattina senza le bancarelle del mercato
PORDENONE - In pochi ci avrebbero scommesso solamente venerdì sera. E invece ieri mattina la sorpresa: intorno alle 7 il raduno degli ambulanti in piazza XX Settembre...

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PORDENONE - In pochi ci avrebbero scommesso solamente venerdì sera. E invece ieri mattina la sorpresa: intorno alle 7 il raduno degli ambulanti in piazza XX Settembre e quasi immediata la decisione di fermarsi. Quasi tutti. Con non poca sorpresa da parte dei tanti pordenonesi che non hanno trovato in piazza le consuete bancarelle.


L’ADESIONE
I commercianti che hanno scelto di aderire alla protesta promossa dal Goia sono stati circa il 90 per cento del totale. Solamente una quindicina hanno allestito i banchi e si è trattato per lo più di commercianti del settore ortofrutta, per i quali saltare una giornata di mercato comporta il rischio di buttare la merce. Ma nessuna polemica da parte degli altri. E a supportare la protesta sono stati anche coloro che, alla luce dei criteri fissati dal bando, sono praticamente certi di vedersi confermato il posto. Qualche decina di minuti e nelle chat hanno cominciato a diffondersi le immagini di un insolito sabato mattina in centro: le vie e le piazze del mercato deserte, i furgoni con attaccati i cartelli della protesta, dalle epigrafi che annunciano la morte del mercato di Pordenone “per la decisione del Comune di cancellarlo, mandando a bando il lavoro di 150 famiglie” agli slogan contro la direttiva Bolkestein, la richiesta di rispetto per la storia, la tradizione, il lavoro e le persone: «Il mercato siamo noi! Rinnovo licenze subito!» rivendicano. E non mancano gli attacchi a Fratelli d’Italia per la scelta di applicare la Bolkestein.


LA SOLIDARIETÀ
«Abbiamo scelto di rimanere chiusi per sensibilizzare la cittadinanza - spiega Arone Silvestri - e la gente sta dalla nostra parte. Le persone ci hanno chiesto perché abbiamo scioperato, lo abbiamo spiegato e si sono mostrati dispiaciuti». E la solidarietà è arrivata anche dagli “spuntisti”, una sorta di precari del mercato, che non possono contare su una postazione fissa e dunque non sono direttamente interessati dal bando.
Se anche la manifestazione è stata promossa dal Goia, l’adesione è stata trasversale, così come non aveva “colori” la delegazione di sette persone messa assieme per l’incontro con l’assessore al Commercio Emanuele Loperfido, in municipio.


LE RIVENDICAZIONI
Gli ambulanti continuano a ripercorrere le vicende degli ultimi mesi, dai primi due incontri con l’amministrazione comunale a febbraio e alla successiva decisione di procedere con il bando. «Non ci pareva il momento per farlo - ribadiscono -, in assenza di certezze sul fatto che la direttiva Bolkestein debba essere applicata anche a noi o meno - commenta Luigi Pizzinato. In assenza di chiarezza, avevamo chiesto di rinviare tutto e aspettare i criteri nazionali».


A preoccupare i commercianti sono soprattutto i criteri fissati dal bando, che rischiano di “sfrattare” alcuni dei commercianti che occupano attualmente una postazione nei mercati del mercoledì e del sabato. A questo proposito, avrebbero voluto poter discutere la definizione dei criteri per l’attribuzione dei punteggi. Ma i nodi sono anche altri: i commercianti contestano per esempio il fatto che si tratti di un “nuovo” mercato, dal momento che il 75 per cento della “mappa” è invariato rispetto al passato, e avrebbero voluto poter dire la loro anche sulla disposizione, pur nel rispetto delle necessità imposte da tutte le esigenze che si incontrano e si scontrano attorno al mercato, come quelle viabilistiche. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino