Centri abitati circondati da cinghiali, caprioli, volpi e ora si avvista anche lo sciacallo dorato

Lo sciacallo dorato ripreso dalla video trappola
MANIAGO - Quando si pensa alla natura che circonda i centri abitati di Maniago e dintorni, di sicuro vengono in mente caprioli, volpi, cinghiali e lepri; certamente non una...

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MANIAGO - Quando si pensa alla natura che circonda i centri abitati di Maniago e dintorni, di sicuro vengono in mente caprioli, volpi, cinghiali e lepri; certamente non una fauna da Libro della giungla. Eppure, negli ultimi anni, sono in aumento le segnalazioni che riportano la presenza di un carnivoro schivo e approfittatore, abile ad adattarsi alle situazioni più disparate: lo sciacallo dorato. È recentissima la notizia di un suo nuovo avvistamento nel maniaghese, stavolta certificato dalle immagini di una fototrappola.

IL MONITORAGGIO

«È il risultato del monitoraggio faunistico che porto avanti da qualche tempo nel territorio tra il Cellina ed il Meduna - spiega Claudio Bearzatto, naturalista e ricercatore -. Il primo contatto l'ho avuto attraverso un'osservazione fugace avvenuta nelle campagne a nord del Comune di Arba. Ma per il mondo scientifico ci voleva una prova provata per validare la segnalazione: sono riuscito ad ottenerla riprendendo con le videotrappole per più giorni un esemplare, verosimilmente sempre lo stesso». «È conosciuta la presenza di un nucleo di sciacallo dorato che si è riprodotto nella zona di Aviano: non è quindi da escludere che l'animale che ho videotrappolato possa essere un esemplare in dispersione proveniente da quell'area - prosegue Bearzatto -. Avevo già immortalato nel 2018, insieme a Donato Franculli, la sua presenza a cavallo del Cellina, ma non avevo notizie che si fosse spinto fin qui». Proprio in questi giorni è arrivata anche la segnalazione di un'altra presenza del canide in provincia: a San Vito è stato infatti rinvenuto il cadavere di una giovane femmina, investita da un'automobile, che ha fatto supporre la presenza di un ulteriore nucleo familiare. 

IL VIDEO

Il video dello sciacallo dorato girato dal naturalista è disponibile sul canale YouTube Claudio Bearzatto Arba, piattaforma divulgativa che il naturalista sfrutta per condividere riprese ravvicinate degli animali nel loro habitat naturale. Oltre al raro sciacallo, Bearzatto filma - a volte persino nel giardino di casa propria - le specie più disparate, dalla faina al gheppio, mostrando come si condividano i territori con un'infinità di creature affascinanti, senza neppure accorgersene. 
 

LO SCIACALLO DORATO

Nonostante lo Iucn classifichi il Canis aureus - questo il nome scientifico dello sciacallo dorato - come specie a rischio minimo vista la sua estrema diffusione ed adattabilità, in Italia i suoi avvistamenti sono tutt'altro che all'ordine del giorno; e per quanto la popolazione sia in aumento, rimane uno dei carnivori più rari della Penisola. Non a caso, in Italia lo sciacallo è un animale protetto. Sebbene si tratti di una specie che predilige la pianura, è possibile incontrarla fino ad altitudini di 1300 metri: sono stati infatti segnalati avvistamenti in diverse vallate della Carnia. Lo sciacallo può condurre una vita solitaria, ma anche radunarsi in gruppetti familiari di una manciata di esemplari. Si ciba solitamente di altri animali di piccole dimensioni, da lepri e arvicole agli uccelli e passando per rettili, anfibi e persino insetti; non disdegna però la spazzatura, i resti di cibo e le carcasse. È un animale elusivo: per questo si pensa che la sua presenza in Italia sia sottostimata. Il ritorno dei lupi - anch'essi avvistati nel maniaghese - e l'arrivo degli sciacalli va interpretato come un segnale positivo, ma deve indurre anche ad una maggior prudenza nella gestione degli animali domestici, in particolare i cani: gli incroci tra il migliore amico dell'uomo e queste specie sono relativamente comuni, e risultano un danno per il patrimonio genetico della fauna selvatica.
 

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Il Gazzettino