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Campione del mondo a 25 anni, a meno di una settimana dal nono anniversario del giorno che gli cambiò la vita. Il bellunese Renè De Silvestro ha vinto la supercombinata ai Mondiali di sci paralimpico, la sua seconda medaglia (dopo il bronzo in superG di sabato) a Lillehammer. Proprio su quella stessa neve della Norvegia che nel 1994 vide il trionfo olimpico della leggendaria staffetta dei fondisti, la 4x10 De Zolt-Albarello-Vanzetta-Fauner. Renè viene dal Cadore, da San Vito, scia per il Drusciè, club di Cortina, ma rappresenta tantissima gente. Per il suo coraggio, per la determinazione, per la capacità che dopo quell’incidente in pista, ad Alleghe, il 22 gennaio del 2013, lo ha visto sfoderare personalità e qualità fuori dal normale. Non solo ha voluto continuare ad avere a che fare con la disciplina sportiva che lo costrinse su una sedia a rotelle (la sua categoria infatti è la sitting: l’atleta è alloggiato su uno speciale sedile, fissato con l’attacco a un unico sci), ma l’ha trasformata in una ragione di vita, insieme alla pratica di altri sport, dall’atletica al sollevamento pesi. Ieri l’impresa più grande: terzo al termine del supergigante, ha sfoderato uno slalom speciale indimenticabile. Miglior tempo, e il secondo in classifica del superg, il padrone di casa Pedersen, che si deve accontentare dell’argento. E la pressione sullo statunitense Andrew Kurka, il migliore al mattino, è stata tale da portarlo a uscire di gara. Non è finita qui: Renè De Silvestro è atteso dal gigante (domani), dallo slalom (venerdì 21) e dal parallelo (domenica 23). E dal 4 al 13 marzo, l’appuntamento con la gloria olimpica, ai Giochi paralimpici invernali in Cina.
LE REAZIONI
In serata è intervenuto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Con questo oro, Renè De Silvestro è entrato nell’olimpo dello sci paralimpico internazionale.
Il Gazzettino