Cresce la preoccupazione tra gli operatori turistici della montagna friulana in vista della partenza della stagione invernale. Ristoratori, albergatori, gestori di rifugi e di impianti sciistici sono consapevoli che con la minaccia del ritorno in zona gialla che si fa sempre più concreta, cambierebbe poco e lo start allo sci previsto in Fvg dal 4 dicembre - non ne verrebbe influenzato se non per le limitazioni ai tavoli e l'utilizzo delle mascherine all'aperto. Lo staff di Promoturismo comunque, in accordo con l'assessorato alle Attività produttive, ha già predisposto le azioni necessarie per gestire ed organizzare il tutto. Ben peggiore sarebbe invece il successivo step all'arancio. Perché in questo caso tutto si bloccherebbe, riportando le lancette degli orologi allo scorso inverno. Proprio per questo le categorie interessate auspicano che si intervenga modificando i criteri previsti per gli impianti di risalita, sostenendo inoltre la linea del governatore Massimiliano Fedriga, il quale spinge affinché le restrizioni delle varie zone non valgano per i vaccinati. «Chi si è protetto, ha partecipato alla campagna vaccinale, limita le ospedalizzazioni, salvaguarda il sistema di sanità pubblica non può pagare un prezzo di cui non ha nessuna colpa, perché ha creduto nella scienza e nello Stato», ha dichiarato. Tra i vari poli sciistici c'è trepidante attesa per la ripartenza, dal 20 novembre scatteranno le prevendite degli skipass e il popolo della neve vuole ritornare in pista anche per beneficiare dei tanti investimenti effettuati tra seggiovie, funivie, parchi tematici grazie al piano promosso da Promoturismo Fvg. Tra questi interventi rientrano la nuova pista Plan dai Plos a Forni di Sopra e la nuova seggiovia Giro d'Italia sullo Zoncolan, la prima a 6 posti in Friuli.