La mamma si infuria e prende a schiaffi una suora: a processo

La mamma si infuria e prende a schiaffi una suora: a processo
QUINTO - Una madre e tre figli ospiti di una comunità protetta, l'inghippo burocratico di una retta non pagata dal Comune di residenza, un esposto e una denuncia. E,...

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QUINTO - Una madre e tre figli ospiti di una comunità protetta, l'inghippo burocratico di una retta non pagata dal Comune di residenza, un esposto e una denuncia. E, soprattutto, una frase rivolta alla Madre Superiora della comunità accompagnata da una raffica di schiaffi: Sei la vergogna della Chiesa. Sono gli ingredienti di una vicenda di cui si discuterà il prossimo 20 febbraio davanti al giudice di pace di Treviso. Sul banco degli imputati una cittadina nigeriana di 46 anni, accusata di lesioni dalla madre superiore della Domus Nostra di via Ciardi a Quinto. Secondo la denuncia presentata dalla religiosa la donna avrebbe aggredito lei e una dipendente della comunità a calci e pugni causando ad entrambe lesioni giudicate guaribili in tre giorni. Opposta la versione dell'imputata: «Hanno fatto di tutto per mandarmi via perché il Comune di Paese non pagava le spese del nostro soggiorno».


 
La vicenda risale al periodo a cavallo tra la primavera del 2013 e i primi mesi del 2014. La donna e i suoi tre figli, che precedentemente abitavano a Paese, vengono affidati alla Domuns Nostra dopo la denuncia presentata nei confronti del marito, che avrebbe maltrattato sia la moglie che i bambini. Viene quindi disposto il ricovero nella struttura protetta di Quinto gestita dalle suore del Buon Pastore.
LA RELIGIOSASecondo quanto riferito dalla Madre Superiora la nigeriana si sarebbe dimostrata impermeabile alle regole della comunità creando disagio agli altri ospiti, arrivando a spaccare mobili, porte e oggetti della struttura. «Non è vero - è la replica della 46enne - volevano che andassi via perché il Comune di Paese non stava pagando le spese. Volevano cacciarmi a giugno del 2013 e allora me ne sono andata a Bologna ma poi i servizi sociali di Paese mi hanno detto che dovevo tornare a Quinto». Il 10 di gennaio, si sarebbe verificata l'aggressione. Dopo gli atti di violenza nei confronti della struttura, racconta la Superiora nella denuncia, la nigeriana si sarebbe scagliata contro di lei e una dipendente della comunità. Ma la donna si difende: «La suora voleva chiamare i giornali per dire che dovevo andare via perché il Comune non rispettava le decisioni del giudice».

LA FRASE INCRIMINATA«Sei la vergogna della Chiesa - avrebbe detto la 46enne alla religiosa - se vuoi aiutarmi chiama il giudice, non i giornali». Poi ha presentato un lungo esposto in Procura. Da parte sua la responsabile della Domus Nostra racconta di essere stata aggredita a calci, sberle e pugni e che solo l'intervento dei Carabinieri l'avrebbe salvata dal pestaggio della nigeriana, nei cui confronti nell'occasione era stato disposto un trattamento sanitaria obbligatorio. Che invece ribatte: «È stata la suora a schiaffeggiarmi». Un groviglio di versioni su cui ora, a quattro anni di distanza, dovrà fare chiarezza il giudice. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino