Ossa umane ritrovate nel campo, dopo le scarpe spunta anche un orologio. Tutti gli elementi del giallo

Verrà incaricato dei test un gruppo di esperti dell’istituito di Medicina legale dell’Università di Padova

Dai reperti rinvenuti attorno alle ossa si cercano indizi per dare un nome alla vittima
MESTRE - Non solo le scarpe (un paio di scarpe Vans di taglia media trovate una indossata e una poco distante) perché la vera chiave di volta capace di decriptare il...

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MESTRE - Non solo le scarpe (un paio di scarpe Vans di taglia media trovate una indossata e una poco distante) perché la vera chiave di volta capace di decriptare il mistero delle ossa trovate in un campo in via della Chimica, a Marghera, sarà l’orologio scoperto nelle ultime ore a fianco dei resti umani.



GLI ACCERTAMENTI
Il fulcro delle indagini in mano al procuratore capo Bruno Cherchi riguarda infatti gli accertamenti merceologici sull’orologio, di cui non è stata resa nota la marca. Il punto di partenza è il numero seriale e di produzione che viene inciso sulla cassa - o sul cinturino - di qualunque pezzo poi messo sul mercato. Da lì si potrà risalire alla data d’acquisto dell’oggetto, circoscrivendo così il periodo e dando una datazione certa della morte della persona che lo indossava e i cui resti (il cranio, un femore, il bacino, alcune ossa della cassa toracica e della spina dorsale) sono stati scoperti lunedì pomeriggio dai dipendenti di una cooperativa del verde a lavoro per conto di Veritas. Gli approfondimenti sull’orologio potranno dire anche il luogo dell’acquisto, restringendo ancora di più il campo delle indagini.

IL POOL
L’altro binario sul quale si muove la procura di Venezia è quello delle indagini sui resti. Nei prossimi giorni verrà incaricato un gruppo di esperti dell’istituito di Medicina legale dell’Università di Padova, che già ha portato a termine consulenze in condizioni estreme, come lo tsunami in Thailandia, nel dicembre 2004, e l’attentato a Sharm El Sheikh, nel luglio 2005. Episodi nei quali non era possibile effettuare una vera e propria autopsia, ma dalle condizioni dei cadaveri bisognava capire scientificamente cos’era successo e qual erano state le cause di morte.

Più o meno lo stesso lavoro che dovrà essere fatto sulle ossa di via della Chimica. Prima cosa sarà identificare il sesso: il cranio piccolo aveva fatto pensare, in un primo momento, che si trattasse di una donna: ipotesi al momento non confermata. Così come le Vans - seppur di un numero non alto - sono scarpe indossate tanto da uomini quanto da donne. E l’orologio non sarebbe di un modello unisex. 

C’è poi da capire la causa della morte: se sia stata naturale o frutto di un episodio violento, dall’omicidio all’investimento. E ancora: la persona è spirata lì dov’è stata trovata o il corpo, ormai senza vita, è stato portato tra gli arbusti di via della Chimica solo dopo il decesso?

I risultati dei due filoni d’indagine - merceologico e medico legale - verranno poi incrociati con la lista delle denunce di scomparsa: lì si cerca anche il particolare di un orologio. Qualcuno potrebbe averlo segnalato come elemento distintivo di uno scomparso.

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Il Gazzettino