«Valter Scapol, presidente della Pro Loco di Refrontolo, dopo 4 anni si è finalmente visto assolvere da tutte le accuse, ma pur innocente, si trova a dover pagare...
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«Questo esercito di volontari oggi chiede una semplificazione burocratica ed una legge specifica sulle manifestazioni temporanee» ha ribadito Follador dal palco. E inevitabile è stato il riferimento alle vicende legali che coinvolgono la Pro Loco di Refrontolo e il suo presidente dopo il disastro del Molinetto della Croda del 2 agosto 2014. Mentre la causa penale a carico di Scapol si è chiusa, rimane aperta quella civile, con la richiesta di risarcimento economico formulata dagli eredi di una delle vittime del disastro. E intanto la Pro Loco di Refrontolo si trova a dover pagare le spese processuali della causa penale. «Avere il sostegno dell'Unpli Veneto è per noi un sollievo ha detto Scapol -, però c'è ancora il processo civile con prima udienza il 3 ottobre. Spero che finisca tutto velocemente».
Tante le iniziative messe in atto in questi anni dall'Unpli per sostenere Scapol e i volontari refrontolesi. «Ad oggi abbiamo già raccolto più di 50mila euro degli 80mila necessari fa il punto Follador e la raccolta fondi di Unpli è sempre aperta». Tanti gli eventi solidali organizzati dalle singole Pro Loco: anche a Refrontolo, lo scorso 25 aprile, si è svolto un pranzo con ricavato a favore delle spese legali. «Il funzionamento della giustizia italiana è assurdo: ti accusano, ti devi difendere anche se non hai fatto niente e poi di lasciano il conto da pagare afferma Follador -. Non è questa la giustizia. È giusto che indaghino su tutto e su tutti, ma non può essere che dei semplici cittadini debbano pagare di tasca proprio quando non hanno colpe». Unpli Veneto sarà a fianco della Pro Loco di Refrontolo anche nella causa civile. «Non possiamo abbandonare i nostri associati, dobbiamo difendere il volontariato. E ciò che dispiace è che con la riforma del Terzo Settore non vengano poste delle regole a difesa dei volontari. Serve una normativa specifica per le manifestazioni temporanee incalza Follador - che tenga conto dei rischi veri che ci possono essere e del numero dei partecipanti. Non possiamo paragonare una sagra popolare ad eventi come quelli di Torino (quanto accadde in piazza San Carlo ndr) o a discoteche. Servono delle norme che sappiano anche salvaguardare i valori della tradizione. Invece oggi ci troviamo con norme per locali pubblici che vengono applicate a feste paesane». «Noi conclude - chiediamo una normativa specifica, chiara e non interpretabile, assumendoci naturalmente delle responsabilità».
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Il Gazzettino