Scandalo Mose, al via il processo per 12. Imputati anche l'ex ministro Altero Matteoli e l'ex sindaco Orsoni

Scandalo Mose, al via il processo per 12. Imputati anche l'ex ministro Altero Matteoli e l'ex sindaco Orsoni
VENEZIA - È giunta l’ora dell’udienza preliminare per gli ultimi dodici imputati dello scandalo Mose, gli unici che non hanno voluto patteggiare e sono pronti ad affrontare...

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VENEZIA - È giunta l’ora dell’udienza preliminare per gli ultimi dodici imputati dello scandalo Mose, gli unici che non hanno voluto patteggiare e sono pronti ad affrontare un processo con l’obiettivo di riuscire a dimostrare la propria innocenza. Questa mattina, alla Cittadella della giustizia di piazzale Roma, di fronte al gup Andrea Odoardo Comez, il procuratore aggiunto Carlo Nordio e i pm Stefano Ancilotto e Stefano Buccini ribadiranno la richiesta di rinvio a giudizio per tutti davanti al Tribunale.




TUTTE LE ACCUSE

Il personaggio più illustre è sicuramente l’ex ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, accusato di corruzione in relazione ad alcune opere di disinquinamento di Porto Marghera, ma la posizione sulla quale c’è la maggiore attesa in laguna è sicuramente quella dell’ex sindaco di Venezia, l’avvocato Giorgio Orsoni, al quale la Procura contesta di aver ricevuto finanziamenti illeciti per la campagna elettorale del 2010 dall’allora presidente del Consorzio Venezia Nuova (Cvn), Giovanni Mazzacurati. Stessa accusa rivolta all’ex presidente del Consiglio regionale, Lia Sartori.



Di corruzione sono imputati, invece, Giovanna Maria Piva, ex presidente del Magistrato alle Acque, l’organismo emanazione del ministero ai Lavori pubblici, che aveva il ruolo di controllore del Cvn nelle opere di salvaguardia della laguna; Vittorio Giuseppone, ex giudice della Corte dei conti e l’architetto Danilo Turato, il professionista che si occupò del restauro della villa dell’allora presidente della Regione, Giancarlo Galan; restauri che secondo l’accusa furono pagati dalla società Mantovani come atto di corruzione nei confronti del Governatore, uscito dall’inchiesta con il patteggiamento di 2 anni e 10 mesi di reclusione.

In due hanno già anticipato l’intenzione di essere giudicati con rito abbreviato: si tratta del dirigente regionale Giovanni Artico (accusato di corruzione per aver ottenuto l’assunzione della figlia e incarichi per il suo avvocato in cambio del presunto aiuto garantito alla Mantovani) e dell’ex amministratore della Padova-Venezia, Lino Brentan, imputato di induzione indebita a dare o promettere utilità in relazione a lavori autostradali...









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Il Gazzettino