TREVISO - È accusato di essere uno scafista mischiatosi tra i profughi per sfuggire alle forze dell'ordine. La Direzione distrettuale antimafia di Palermo non ha dubbi:...
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«Non si può spalare fango sulla Caritas - spiega don Davide - il ragazzo era arrivato qui nel 2011. Poi è andato via. È tornato ai primi di novembre. Ma è rimasto una sola notte. Non con i richiedenti asilo, bensì nell'accoglienza dei senza dimora. Non era uno dei nostri profughi». In questo lasso di tempo don Davide ha ricevuto la chiamata della questura: «La polizia ha chiesto informazioni su di lui e noi abbiamo detto quello che sapevamo. Non c'è stato alcun blitz per scovarlo: il ragazzo non è mai stato nostro ospite nell'ultimo periodo». Resta da chiarire cosa abbia fatto dal 2011 ad oggi. Secondo l'antimafia lo scorso maggio avrebbe guidato uno dei barconi della speranza dalla Libia a Lampedusa. «La vicenda conferma il fallimento totale del sistema di accoglienza predisposto da questo governo che riempie alberghi, caserme, appartamenti di fantasmi senza nome né storia - è il commento del presidente del Veneto Luca Zaia - servono leggi chiare e semplici che consentano a magistrati inquirenti di agire in fretta, senza incertezze né interpretazioni contro chi approfitta dell'ospitalità offerta per altri obiettivi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino