Casi di scabbia in due scuole, pericolo epidemia: convocato un vertice urgente

L'ospedale di Pordenone
PORDENONE - Fino all’arrivo dei migranti nell’hangar della Comina messo a disposizione dal Comune e dalla Prefettura di Pordenone, sembrava una malattia ormai...

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PORDENONE - Fino all’arrivo dei migranti nell’hangar della Comina messo a disposizione dal Comune e dalla Prefettura di Pordenone, sembrava una malattia ormai scomparsa. Qualcosa di lontano. Poi sono arrivati i primi contagi, certificati già settimane fa dalle sanitarie che avevano visitato i richiedenti asilo alla chiesa del Beato Odorico. 


Ieri, invece, un nuovo allarme che nulla c’entra con la presenza dei cittadini stranieri nell’area che un tempo ospitava gli aerei da turismo in Comina. La scabbia, infatti, è entrata anche in due scuole di Pordenone. Ed è scattato l’allarme per un possibile focolaio. 


I FATTI

La mail certificata è arrivata sulla scrivania della direzione del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale. La data è quella di venerdì 7 ottobre. L’allarme scabbia è scattato in due scuole di Pordenone. Siamo nel capoluogo, anche se per rispetto della privacy dei minori si omette il nome degli istituti coinvolti nell’emergenza sanitaria. A preoccupare sono stati i primi sintomi accusati da alcuni allievi in classe. Secondo le prime indicazioni che filtrano dall’ambiente ospedaliero pordenonese, i casi certificati di scabbia sarebbero più di due. Il timore, quindi, è quello di trovarsi di fronte a un focolaio in piena regola.


CONTROMISURE

Il Dipartimento di prevenzione, guidato da Lucio Bomben, si è messo immediatamente al lavoro. Si cerca prima di tutto di capire quale sia stato il cosiddetto “caso zero”. Cioè da dove sia partito il contagio. Domani mattina il Dipartimento di prevenzione stesso si riunirà per un vertice che dovrà partorire le misure di sicurezza da attuare all’interno delle scuole coinvolte nell’emergenza sanitaria. Si tratta di un istituto superiore e di una scuola con bimbi più piccoli. Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di allievi italiani e pordenonesi. Giova ripeterlo: non c’è alcun collegamento con la situazione che invece si sta vivendo all’interno dell’hangar che ospita i richiedenti asilo in Comina. Si tratta di due situazioni assolutamente distinte e diverse, che però testimoniano come la malattia si possa diffondere anche in ambienti non considerati a rischio dal punto di vista dell’igiene. La scabbia è una patologia contagiosa della pelle. È causata, principalmente, dall’acaro Sarcoptes scabiei, un parassita molto piccolo e di solito non direttamente visibile, che si inocula sotto la pelle del soggetto colpito provocando un intenso prurito allergico. La malattia può essere trasmessa da oggetti, ma più spesso dal contatto diretto pelle-pelle, con un elevato rischio dopo un contatto prolungato. L’infestazione iniziale richiede da quattro a sei settimane per diventare sintomatica. Il trattamento della scabbia si basa generalmente sulla somministrazione degli antibiotici. 


L’ALTRO CASO

Sempre in città, poi, torna a far paura la cosiddetta febbre del Nilo, che viene trasmessa dalle zanzare infette. Un cittadino che ha contratto il virus che provoca a sua volta la malattia, infatti, si trova attualmente ricoverato in condizioni piuttosto serie nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone. 

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Il Gazzettino