Le Sardine ripartono da Fratta nel nome del martire del fascismo Giacomo Matteotti

La Sardine durate la prima iniziativa dopo il lockdown tenuta alla casa-museo di Giacomo Matteotti a Fratta
ROVIGO - Dopo mesi di assenza, ieri è tornato in azione il...

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ROVIGO - Dopo mesi di assenza, ieri è tornato in azione il movimento delle Sardine. È iniziato da Fratta Polesine il tour che li porterà nelle sei regioni chiamate al voto a settembre. La scelta del Polesine per il via del tour nazionale non è un caso, perché a Fratta c’è la casa-museo di Giacomo Matteotti, il senatore socialista assassinato a Roma per mano dei fascisti nel 1924, eretto dalle Sardine a simbolo del proprio pensiero. «Matteotti per noi rappresenta un valore, è stato un uomo che ha avuto il coraggio di parlare in Parlamento e dire che stavano inquinando la democrazia», ha spiegato il leader nazionale del movimento, Mattia Santori, aggiungendo che la loro «è un’indicazione di valori, non di voto», anche se ha confessato che la loro volontà è quella di «dialogare con il campo progressista». VERTICI BOLOGNESI L’appuntamento era alle 16 e la comitiva è arrivata in perfetto orario da Bologna, fulcro del movimento nato lo scorso autunno in occasione delle Regionali dell’Emilia contro quella che definirono “la politica delle urla”. Sono arrivati nel cuore del Polesine con un’auto e due pulmini, uno dei quali guidato dallo stesso Santori: ne sono scesi una ventina di ragazzi con addosso una maglietta con la scritta “Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai? Meno selfie e più politica”. Il loro arrivo è stato accolto con un applauso dai presenti, una cinquantina di persone, tra cui quasi tutti i candidati consiglieri regionali. «Questo viaggio - ha ribadito Santori - è stato voluto dai vari gruppi di Sardine delle regioni in cui si andrà al voto. La nostra intenzione è dare un supporto, fare una campagna elettorale alternativa. Abbiamo sempre detto che la campagna elettorale prima di essere propaganda è un momento di politica importante, in cui una comunità traccia una linea tra quello che è stato e quello che sarà, dando una visione per il futuro. Non abbiamo candidati o liste da presentare, seguiamo il solco di quanto fatto in Emilia Romagna. Oggi abbiamo una ventina di ragazzi, mediamente sui 23 anni, che ci hanno accompagnato per scoprire un’Italia diversa. Un partito? Non abbiamo nessuna intenzione di fondarne uno, non abbiamo cambiato idea in sette mesi. Il senso delle Sardine non è questo, ma spronare i cittadini ad essere protagonisti nella campagna elettorale». I CANDIDATI «Per me è un piacere essere qui a salutare l’inizio del viaggio delle Sardine, un movimento di giovani che si batte per una democrazia più gentile e che ha scelto di partire dalla casa-museo di questa grandiosa figura, padre dell’antifascismo e della democrazia italian” ha spiegato Diego Crivellari, candidato per il PD e autore di un libro proprio su Matteotti. «È bello vedere tanti giovani, la loro partecipazione e il loro entusiasmo sono carburante indispensabile per cambiare il Veneto» ha aggiunto l’altro candidato del Pd alla regione Graziano Azzalin. L’APPELLO Lorenzo Donnoli, ha lanciato un appello alle forze politiche progressiste ad unirsi contro il centrodestra: «C’è una parte maggioritaria dei 5 Stelle che preme per la creazione di un fronte innovativo, ambientalista con il Pd e le altre forze del centrosinistra contro Salvini e Meloni - ha detto - Quindi la speranza è che ci sia un’evoluzione di quanto vediamo già al Governo, trasferito nelle realtà regionali». Nel tardo pomeriggio il gruppo si è poi spostato a Padova al Pride Village.
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Il Gazzettino