Partito dei Sardi contro il Veneto: «Il loro modello non ci interessa»

Gianluca Busato proclama l'indipendenza del Veneto a Treviso
VENEZIA - Non è il Veneto il modello di indipendentismo del partito dei Sardi. «Davanti a decenni di splendidi esempi di azione popolare e istituzionale in Catalogna e in...

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VENEZIA - Non è il Veneto il modello di indipendentismo del partito dei Sardi. «Davanti a decenni di splendidi esempi di azione popolare e istituzionale in Catalogna e in Scozia non si capisce perché dover prendere a modello il Veneto, perché mettersi sulla sua scia», dice il segretario nazionale Franciscu Sedda, bocciando le iniziative di avvicinamento del Partito sardo d'Azione verso le componenti separatiste venete.




«Se di strumenti di autodeterminazione si deve parlare - spiega Sedda - riprendiamo allora dai migliori esempi europei. E ricordiamoci che se non si vuole usare l'idea del referendum in forma strumentale per puri consensi di parte o di partito, bisogna che questa posizione maturi supportata da un ampio strato di società sarda, compresa quella parte non indipendentista che riconosce però la legittimità di un pronunciamento democratico dei sardi sulla materia cardine della vita associata: la libertà di decidere».



Sulla richiesta di referendum il segretario del Partito dei Sardi chiarisce che «il punto non è se si debba fare un referendum d'indipendenza. Il punto è quando. Ma soprattutto come arrivare a quel referendum con il consenso della società sarda e con la concreta possibilità di vincerlo. Dunque, se le ipotesi di referendum di cui oggi si parla sono cosa seria siamo pronti a discuterne. Se si tratta di folklore non ci interessa. Perché il folklorismo indipendentista - argomenta Sedda - è il peggior nemico dell'indipendenza stessa, è ciò che rischia di far indietreggiare invece che avanzare il cammino di indipendenza nazionale dei sardi».



«Il Partito dei Sardi - conclude il segretario - ha troppo a cuore l'indipendenza per rischiare di bruciare il consenso che l'idea sta guadagnano presso i sardi sacrificandola per giochi di parte o progetti di corte vedute. Per cui davanti a una scelta così delicata bisogna sempre tenere a mente che o il referendum d'indipendenza sarà una cosa ben fatta o non ci aiuterà».
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Il Gazzettino