SAPPADA - Gli impianti di risalita di Sappada sono prossimi alla chiusura. Destino inevitabile, visto che l'appello della società Campetti, che li gestisce da sei anni,...
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Troppi soldi, troppe difficoltà finanziarie, poche speranze di ripresa del turismo. Queste impressioni si raccolgono nei discorsi fatti nelle borgate. Ma anche risentimento da parte di chi ha sempre messo mano al portafoglio, vedendo spesso altri nascondersi e comunque usufruire dell'attività turistica che gli impianti riescono a far girare. Sappada è nel limbo dell'incertezza, non solo perchè le aspettative di passare in Friuli sono state congelate dal Senato romano, ma anche perchè il futuro dell'economia turistica appare nebbioso. Senza Nevelandia, Pista Nera, Pian dei Nidi, Monte Siera cosa potrebbe offrire il Consorzio turistico alla potenziale clientela italiana e straniera?
La delusione di Daniele Kratter, presidente della Campetti, si accompagna con quella di Fabrizio Piller Roner, presidente del Consorzio, che sta promuovendo Sappada nelle fiere del turismo invernale, ma anche di tutti gli operatori che si sono svenati per l'acquisto degli impianti dal Tribunale di Udine dopo il fallimento della Tuglia Sci e della Ski Program. E ora il rischio concreto è che quell'operazione costata 650 mila euro finisca nell'abbandono delle strutture per mancanza di gestori. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino