Sap, crac da 4 milioni: fila di creditori

Il sito di Fonzaso della Sap dove sono ammassate 3mila tonnellate di rifiuti.
FONZASO - Un buco da 4 milioni di euro e altri creditori potrebbero ancora farsi vivi. Si aggrava sempre più il caso del crac Sap, l'azienda feltrina che si...

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FONZASO - Un buco da 4 milioni di euro e altri creditori potrebbero ancora farsi vivi. Si aggrava sempre più il caso del crac Sap, l'azienda feltrina che si occupava dei recupero di rifiuti speciali non pericolosi e che ha sede legale a Sovramonte e l'impianto a Fonzaso. La ditta negli anni è finita ripetutamente al centro delle cronache per vicende giudiziarie. Da mesi ha chiuso per la bufera penale che l'ha travolta, seguita poi dal fallimento dichiarato dal Tribunale di Belluno nel marzo scorso. Ma i due soci, i fratelli Remo e Alessio Dalla Santa, 51 e 44 anni, non si arrendono e stanno facendo di tutto per salvare l'azienda di famiglia. Sono attualmente agli arresti domiciliari, indagati per traffico illecito di rifiuti in un'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Trieste, ma hanno chiesto di revocare il fallimento della loro azienda. Una prima risposta è arrivata nei giorni scorsi dai giudici civili della Corte d'Appello di Venezia: hanno rigettato l'istanza di sospensione della procedura di esecuzione, decideranno invece il 17 settembre sul reclamo contro la sentenza di fallimento. Ma già il primo rigetto permetterà di arrivare in tempi brevi alla bonifica del sito di Fonzaso, dove sono ammassate 3mila tonnellate di rifiuti.


I CREDITORI
La notizia del provvedimento della Corte d'Appello si è diffusa subito tra i creditori tra i quali i 6 ex dipendenti, e è filtrata da fonti sindacali. A inizio giugno c'è stata la prima udienza di adunanza dei creditori e oltre all'Erario, che avanza 800mila euro, in tanti, fornitori e dipendenti, si sono presentati con i loro legali. Il conto del buco lasciato da Sap è arrivato così a 4 milioni di euro. Ma potrebbe crescere: a settembre una nuova udienza di insinuazione al passivo. 

LA BATTAGLIA
I Dalla Santa con il loro avvocato milanese Simone Forte avevamo chiesto di sospendere l'esecuzione, per tutta una serie di motivi: tra questi il fatto che la pretesa dell'erario di 800mila euro non fosse un credito non dimostrato. Diverse le ragioni portate anche dall'avvocato Caterina Pinto, per la curatela di cui si occupa l'avvocato Luciano Licini. Alla fine il provvedimento, che ha rigettato le richieste dei soci Sap: si va avanti con l'esecuzione. Non è andata bene ai Dalla Santa neanche sul fronte penale: il Tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta di libertà, restano ai domiciliari.

I RIFIUTI

Ora si potrà intervenire sul sito di Fonzaso dove ci sono 3mila tonnellate di rifiuti tra plastica e altro, indifferenziati che rappresentano anche un pericolo. Si comincerà con l'attività di analisi dei rifiuti ai fini del loro smaltimento: nessun impianto e nessun trasportatore può riceverli prima della analisi. Preziosa, in questa operazione, la fideiussione che la Provincia ha già incassato. Ovvero 327mila euro sbloccati grazie all'interessamento dei funzionari Bortoluzzi e Fiamoi, e sarà utilizzata per pagare le analisi e lo smaltimento. L'autorizzazione data dalla Provincia alla ditta per il lavoro sui rifiuti invece non è ancora stata revocata, ma attualmente è sospesa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino