Venezia. Un decreto per sanzionare automaticamente le barche che corrono troppo: potrebbe modificare il Codice della strada

Venezia. Un decreto per sanzionare automaticamente le barche che corrono troppo: potrebbe modificare il Codice della strada
VENEZIA - Che sia la volta buona? Ormai sono in pochi a crederci, tante sono state le delusioni, ma pare da voci di corridoio romane che nel decreto di modifica del Codice...

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VENEZIA - Che sia la volta buona? Ormai sono in pochi a crederci, tante sono state le delusioni, ma pare da voci di corridoio romane che nel decreto di modifica del Codice della strada ci sarà anche la disposizione sull'omologazione dei sistemi MoMa e SiSa per la rilevazione della velocità delle barche e la possibilità di sanzionarle automaticamente.

Il sistema, infatti, basato sul principio del Tutor autostradale, misura con precisione la velocità di ogni singola bara in canal Grande e nei rii maggiori. Tuttavia, come era accaduto per un decennio con il sistema Argos, nessuno al Ministero delle Infrastrutture si è mai preso la briga di omologare i sistemi validi solo per Venezia. Ed è per questo che tutte le multe comminate con Argos sono state annullate dopo ogni ricorso. In Comune incrociano le dita, sperando che questa volta il treno scelto sia quello giusto.

SORVEGLIANZA

In Bacino di San Marco, in canale della Giudecca e in canale delle Navi però è diverso e sarebbe sufficiente la presenza contemporanea di tre pattuglie più un laser per indurre tutti al rispetto dei limiti. Malgrado giuridicamente questi siano considerati canali portuali e quindi di competenza della Capitaneria di porto, a sorvegliare su questi tratti è quasi sempre la polizia locale. Un piccolo sforzo organizzativo per far lavorare assieme Capitaneria, polizia locale, carabinieri, polizia e guardia di finanza potrebbe davvero portare la calma in quelle acque tanto agitate. Come aveva cercato di fare Paolo Costa, nei prima anni Duemila quando era sia sindaco che commissario al moto ondoso e quindi con poteri di coordinamento. Evidentemente, però, non sufficienti.

PRESIDI FISSI

«Ogni giorno abbiamo cinque pattuglie in servizio con il telelaser. Qual è la difficoltà di far rispettare il limite? La stessa che si ha sulle strade: le persone rallentano soltanto quando vedono le nostre pattuglie, per il resto corrono sempre e sempre veloce». Marco Agostini, comandante della polizia locale di Venezia, ha ben presente il problema del moto ondoso, protagonista collaterale domenica durante la Regata Storica, con la protesta delle remiere e delle società canottieri.

«Nelle zone presidiate, i risultati arrivano - continua Agostini - Spesso vediamo le imbarcazioni avvicinarsi e diminuire la velocità: alcune ci riescono, altre no ma è la dimostrazione di come la velocità tenuta sia alta».


Cinque pattuglie dedicate nei due turni, mattina e pomeriggio, tre delle quali con il telelaser per incastrare i natanti oltre i limiti di velocità. E cinque sono anche i punti della città nelle quali gli equipaggi della polizia locale si mettono per controllare il traffico. Tre sono in Canal Grande: nella zona della stazione ferroviaria, all'altezza di Rialto e a Ca' Foscari all'incrocio con il rio Novo). Una quarta è sul rio di Noale e poi in bacino di San Marco. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino