SAN VITO AL TAGLIAMENTO - Era stato insignito del titolo di cavaliere al merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella, ma ha preferito rinunciare all'onorificenza...
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«Un riconoscimento che premia lo sforzo collettivo, sostenuto da tutto il personale della nostra casa di riposo, nel contenere il contagio da coronavirus» aveva commentato il 2 giugno Alessandro Santoianni, direttore della Casa di riposo della parrocchia di San Vito, a nome anche di Francesca Leschiutta, coordinatrice infermieristica, a sua volta nominata cavaliere.
Ma contro l'onorificenza a Santoianni si era schierato Stefano Mazzolini, leghista vice presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, che aveva definito la nomina «uno schiaffo ai morti della casa di riposo di Paluzza (diretta da Santonianni, ndr), a tutte le loro famiglie e ai lavoratori della struttura. Il Quirinale - aveva incalzato Mazzolini prima di distribuire onorificenze, dovrebbe informarsi meglio sui fatti. Santoianni non mi pare abbia gestito al meglio l'emergenza. I morti accertati per Coronavirus evidenziano le sue responsabilità. E a quanto risulta, il direttore della casa di riposo di Paluzza ha fatto lavorare il suo personale non sempre con le precauzioni dovute mettendo a repentaglio la salute di operatori e ospiti».
A difesa di Santoianni, elogiato a San Vito al Tagliamento, a Paluzza si erano levate anche alcune voci di amministratori locali, ma ieri il direttore della casa di riposo ha fatto sapere che «già nella serata dello scorso venerdi 5 giugno, ho trasmesso al Capo dello Stato, pur con rammarico, la mia libera rinuncia. Il profondo rispetto e apprezzamento che porto per il Presidente Mattarella ed in particolare per l’iniziativa intrapresa nei confronti di cittadini che hanno dato prova di coraggio, dedizione e solidarietá durante il periodo dell’emergenza coronavirus, mi hanno indotto a tale determinazione, affinchè le sterili e strumentali polemiche sorte attorno al riconoscimento alla mia persona non oscurino sia il valore e il merito dell’iniziativa per la quale il Presidente mi ha ritenuto degno di tale onore che la bontá del motu proprio presidenziale. La mia personale rinuncia - ha aggiunto il cavaliere mancato - non toglierá il giusto merito attribuito all’impresa che si è svolta a difesa degli anziani nella Casa di Riposo della Parrocchia di San Vito al Tagliamento (PN), attraverso l’onore concesso alla collega Francesca Leschiutta, che resterá ad interpretare il gesto collettivo di tutta la residenza. La serietá e la dedizione con cui ho assolto la funzione di direzione della Casa di San Vito al Tagliamento sono state le stesse prodigate nella residenza di Paluzza dove, anzi, le rilevanti criticitá hanno richiesto e ottenuto anche un surplus di tempo e impegno. Voglio evitare che questo riconoscimento determini il turbamento della comunitá locale di Paluzza oltre che l’accostamento del tutto indebito e improprio allo svolgimento delle necessarie verifiche giudiziarie che affronteró, se del caso, con la serenitá di chi sa di aver adempiuto ai propri obblighi nel rispetto delle disposizioni ricevute e delle norme vigenti. Come ho avuto modo di scrivere al Presidente da parte mia continueró, Cavaliere o meno, a svolgere il mio lavoro con la convinzione che fare del proprio meglio semplicemente il mio modo di fare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino