Santa Maria di Sala, lupo o cane cecoslovacco? L'avvistamento divide i residenti

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SANTA MARIA DI SALA - Lupo o cane lupo (cecoslovacco)? L'allarme dell'altra sera a Santa Maria di Sala ha destato molti dubbi anche se, dopo l'avvistamento di qualche mese fa a Campagna Lupia, qualche timore il video diventato virale sui social l'ha destato. La polizia metropolitana ha ricevuto diverse segnalazioni in merito: «Per ora nessuna attività di restrizione per l'animale - fanno sapere dagli uffici della Città Metropolitana - Se singolo non è pericoloso ed è anche specie protetta. Potrebbe essere quello avvistato un po' di tempo fa a Campagna Lupia». Più dubbiosi i carabinieri del Cites, che invece non hanno ricevuto alcuna segnalazione: «È strano che un lupo si fermi a osservare un'auto, non è un comportamento tipico di questi animali - spiega il colonnello dei carabinieri forestali Fabrizio Carta - mi pare che fosse stato avvistato anche un gregge di pecore negli stessi giorni: mi pare più plausibile che si trattasse di un lupo cecoslovacco utilizzato come cane pastore».

IL DIBATTITO

La questione comunque ha aperto un dibattito sulla presenza dei grandi predatori nelle campagne veneziane, come spiega Massimo Zaratin, dirigente nazionale di Acr Associazione cultura rurale - al di là che quello ritratto nel video sia o meno un lupo, la faccenda pone per l'ennesima volta l'attenzione sul problema dell'eccesso di fauna selvatica ed in particolare dei grandi predatori. È di qualche mese fa la notizia di un lupo, quello sì vero, in Riviera del Brenta. Inoltre si susseguono le notizie di continue predazioni a danni di allevatori che stanno mettendo in ginocchio l'intero comparto produttivo. Ai lupi seguono le volpi, gli orsi e per ultimo le segnalazioni della presenza dello sciacallo dorato. Di questi giorni la notizia che gli Ibis sacri, uccelli alloctoni nel nostro paese, stanno colonizzando pian piano le campagne e costituiscono un vero e proprio pericolo per la nostra biodiversità». La lista è ancora lunga: Zaratin ci aggiunge anche nutrie, cormorani, gamberi di fiume, scoiattoli grigi. «Non è un normale processo di colonizzazione della natura ma un mancato intervento dell'uomo, una noncuranza del nostro territorio. La voce di chi vive l'ambiente come gli agricoltori, i cacciatori, i pescatori, gli allevatori e molti altri, va ascoltata. Laddove è possibile intervenire lo si faccia tempestivamente, dove ancora non si può, si intervenga con delle modifiche di legge che permettano il giusto e corretto equilibrio della natura».

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Il Gazzettino