Dopo i certificati “venetisti” via anche le ultime bandiere della Serenissima rimaste in municipio

SANTA LUCIA DI PIAVE - «Per chi lo desidera regalo, sino ad esaurimento, bandiere della Serenissima da esporre a casa, causa espulsione delle medesime dal...

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SANTA LUCIA DI PIAVE - «Per chi lo desidera regalo, sino ad esaurimento, bandiere della Serenissima da esporre a casa, causa espulsione delle medesime dal Municipio». È questo l’ultimo post social dell’ormai ex “mariga” di Santa Lucia di Piave, il medico in pensione Riccardo Szumski che ancora una volta si scaglia contro la nuova Amministrazione comunale rea di voler eliminare dalla sede del Comune ogni qualsivoglia simbolo legato alla “Serenissima” e quindi ai movimenti di indipendenza venetista. Nei giorni scorsi, infatti, a far rumore era stata la decisione del neosindaco Fiorenzo Fantinel di eliminare dal pennone del municipio la bandiera indipendentista della Catalogna (Spagna), a cui era seguita anche la rimozione di quella marciana con il tradizionale leone e simbolo della vecchia Amministrazione Szumski. Successivamente, è stata interrotta la consueta consegna dei nuovi certificati di nascita e matrimonio in stile “venetista” (anche questi caratterizzati dalla bandiera della Serenissima) che sono subito stati restituiti all’ex sindaco che ne aveva sostenuto il costo. Ultimo motivo di discordia è invece stata la proiezione, sulla facciata del Comune, di un “leone marciano” fortemente voluta dall’allora sindaco-medico.

«Per quanto concerne la proiezione del leone, i miei Uffici mi rispondono che non ne sapevano nulla e quindi sarà stata una scelta personale di Szumski. In ogni caso – commenta l’attuale primo cittadino santaluciese, Fiorenzo Fantinel – voglio sostituire tale proiezione con una della nostra amata bandiera italiana. Sulla polemica delle bandiere restituitegli posso invece dire che non sono a conoscenza di quanto successo, ma mi informerò. Non ho comunque dato alcun ordine ai dipendenti comunali, se non quello di liberare armadi e scrivanie da tutto ciò che era superfluo. Infatti, se Szumski dovesse avere ancora in Municipio oggetti di sua proprietà, lo invito a venire a recuperarli senza alcun problema».

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Il Gazzettino