La scommessa della mini scuola con sei alunni di Sant'Erasmo: «Corsi di coding e inglese, trasporti e servizi per attirare bambini»

VENEZIA - «La nostra ricetta per attrarre nuovi allievi? Sicuramente offrire più servizi, dal corso di coding all’inglese. E una maggiore interazione con i...

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VENEZIA - «La nostra ricetta per attrarre nuovi allievi? Sicuramente offrire più servizi, dal corso di coding all’inglese. E una maggiore interazione con i compagni dei plessi di Murano e Burano». A parlare è il preside della mini scuola elementare di Sant’Erasmo Michelangelo Lamonica che - da quando lo scorso anno ha preso in carico l’istituto Alvise Vivarini - si sta battendo accanto alla comunità isolana perché la pluriclasse con sei alunni di diverse età resti aperta. Per settembre tutto confermato, usciranno i due bambini della quinta Alessandro e Sebastiano ed entreranno in prima due nuovi scolari che si andranno ad affiancare a Noemi e Marco che passeranno in seconda, Ambra in terza e Lou, la bimba trasferita dal Belgio, in quarta.

Mini scuola confermata

Quindi la mini scuola resta, ma la battaglia prosegue perché il numero esiguo di alunni raggiunto negli ultimi anni desta preoccupazione. «Sto pensando a introdurre - spiega il dirigente scolastico - un corso di inglese e uno per insegnare ai bambini a usare il computer e a programmare. Si potrebbero tenere, ad esempio, a Murano facendo partecipare gli allievi dei plessi e favorendo così l’integrazione dei bambini». L’obiettivo è “reclutare” nuovi allievi per l’isola. «Ma la ricerca - continua Lamonica - non può ricadere interamente sulla scuola. Per attirare nuovi alunni servono più collegamenti. Bisogna fronteggiare lo spopolamento invogliando chi magari lavora in smart working a tornare a vivere qui nel verde. Dalla pandemia in poi il lavoro agile è sempre più diffuso e potrebbe essere una chiave di svolta per ‘rimpinguare’ piccole comunità come Sant’Erasmo».

Un altro tema poi è quello dell’aggiornamento degli insegnanti. «La maestra Silvia Onda è una grande esperta e utilizza una didattica non standard per insegnare a bambini di età diverse, ma non è facile reperire personale formato o che abbia voglia di cimentarsi in questa sfida. Servirebbero dei corsi per chi si immette in ruolo ed è invogliato ad acquisire punti. Con la denatalità, le pluriclassi sono la scuola del futuro e bisogna intervenire in tempo».


A battersi da anni per la mini scuola di Sant’Erasmo c’è tutta l’isola. «La scuola è fondamentale per la nostra esistenza - spiega Stefano Nardin, presidente del comitato Festeggiamenti -. Se non ci fossero più bambini e la chiudessero, con gli ‘alunni-pendolari’ a Murano, mancherebbe il collegamento tra le famiglie. Vuol dire la morte della comunità. Per questo continueremo a lottare, la pluriclasse c’è».

 

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Il Gazzettino