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BELLUNO - «A un certo punto mi sono sentito come uno che abbandona la nave e non mi è sembrato corretto». Nelle parole di Saverio Tonet, uno dei tanti infermieri in pensione tornati ad aiutare l'azienda sanitaria nella campagna vaccinale, è impossibile non sentire l'eco di un'altra storia. Quella della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012 all'isola del Giglio. Ma a differenza di quel giorno, in cui il capitano Francesco Schettino scappò su una scialuppa di salvataggio, qui è accaduto il contrario: ci sono medici e infermieri in pensione, che tornano a lavorare, a titolo gratuito, per permettere all'ulss di gestire l'emergenza. «In questo periodo - racconta Tonet - Ho visto molte volte l'uomo nell'uomo. Tanta gente che si dà da fare, senza retribuzione, semplicemente perché serve farlo. Il destino ci ha fatto vivere in quest'epoca e ora ci chiede questo sforzo». Chi decide di tornare non ha bisogno di altre motivazioni: «Se sono stanco? Assolutamente no. Prima della pensione mi alzavo alle 6 del mattino ed era una gioia andare a lavorare. Ora lo faccio con lo stesso spirito. Non mi costa nessun sacrificio, sono contento». Per l'infermiere feltrino, tornare al lavoro quando la testa e il corpo spingerebbero nella direzione opposta, è la normalità. O meglio: è ciò che va fatto. Ma per chi osserva queste storie dall'esterno è l'eccezionalità di poche persone in un periodo fuori dal normale.
LA SCELTA
Tonet ha lavorato 30 anni come capo-sala all'ospedale di Feltre e poi come coordinatore infermieristico in Chirurgia.
L'ESERCITO
Gli ultimi sanitari in pensione ad essere entrati in squadra sono l'infermiera Donatella Gavarretti e il dottor Matteo Impellizzeri. Si aggiungono a Giuseppe Barillà, Alessandro Bordin, Dianora Bortot, Antonio Bridda, Doriana Checchinato, Maria Pia Chitano, Annarosa Feltrin, Elvio Galliani, Domenico Grazioli, Michela Mazzorana, Rosanna Mel, Silvia Melchiori, Edoardo Pavan, Paolo Pellegrini, Renata Piccin, Giulio Pirolo, Aurora Roccon, Antonio Saponaro, Mauro Soppelsa. «L'apporto di questi professionisti è fondamentale - commenta la direttrice generale dell'Ulss Dolomiti Maria Grazia Carraro - soprattutto in questo momento in cui dobbiamo vaccinare il più velocemente possibile. In questi mesi ho avuto modo di incontrare alcuni di loro nei vari drive in o centri vaccinali: mi ha colpito il grande senso civico ed etico e l'entusiasmo contagioso con cui dedicano il loro tempo alla comunità».
L'ENERGIA
È ciò che traspare anche nelle parole dell'infermiere Tonet. Nessuna fatica, nessun rimprovero verso coloro che ancora si ostinano a non volersi vaccinare, solo gioia nell'aiutare l'ulss a rendere la comunità più sicura: «È una sensazione strana conclude Ricevo più energia di quella che do. Spero che questo periodo finisca per tutti. Noi volontari abbiamo la scadenza ogni 3 mesi e puntualmente ci rivolgiamo la stessa domanda: ora che facciamo?». Anche la risposta è sempre la stessa: «Continuiamo, dobbiamo farlo finché serve».
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Il Gazzettino