Sanità, pagelle ai direttori generali. Quei tre solo "sufficienti"

Sanità, pagelle ai direttori generali. Quei tre solo "sufficienti"
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VENEZIA - Pagelle ai direttori generali delle Ulss e della aziende ospedaliere venete e dello Iov per valutare, secondo quanto stabilito dalle norme, i risultati ottenuti nel 2015. Un “esame” che schiude la strada, almeno in lnea teorica, a quella maggiorazione fino al 20% sullo stipendio lordo annuale dei dirigenti fissato a 123mila euro. E a sorpresa, ad essere “declassato” è stato un ex “campione”. Pietro Girardi, ex dg dell’Ulss 19 ha raccolto solamente un “sufficiente” quando era alla guida dell’azienda sociosanitaria basso-polesana durante l’ultimo anno di mandato. Ad attribuirgli la “votazione” la V. Commissione consiliare di Palazzo Ferro Fini. Girardi è oggi alla guida dell’Ulss 20 di Verona e, contemporaneamente, commissario della Ulss 21 di Legnago e dell’Ulss 22 di Bussolengo.


Nel 2014, Girardi aveva toccato un punteggio altissimo con 92,17/100 conquistando il titolo di top manager dell’anno della sanità veneta. Assieme a lui, la Commissione presieduta da Fabrizio Boron, ha attribuito un sufficiente proprio anche ai due dirigenti delle Ulss veronesi oggi commissariate da Girardi.

I tre sarebbero “rei”, a giudizio della V commissione, «di non aver rispettato appieno l’aderenza alla programmazione regionale», mentre gli altri direttori generali avendo raggiunti tutti gli obiettivi fissati, hanno superato l’esame con un alto punteggio

Il giudizio finale è il frutto dell’incrocio di tre diverse valutazioni: quella della giunta regionale, che pesa 75 punti su 100 e si basa sulla garanzia dei livelli essenziali di assistenza, in particolare il rispetto dei tempi nelle liste d’attesa, e sul rispetto dei vincoli di bilancio quella della commissione consiliare, basata sull’attuazione della programmazione regionale, che pesa 5 punti ed infine, quella della Conferenza dei sindaci, che pesa 20 punti e valuta la qualità e l’efficacia dei servizi socio sanitari sul territorio.

Il meccanismo cambia leggermente per le Aziende ospedaliere di Padova e Verona e per lo Iov, che non dovendo rispondere ad una Conferenza dei sindaci sono valutate per l’80% dalla Giunta e per il 20% dalla competente Commissione consiliare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino