Continua l’emorragia dei medici di famiglia. E nessuno accetta gli incarichi provvisori offerti dall'Ulss

Continua l’emorragia dei medici di famiglia. E nessuno accetta gli incarichi provvisori offerti dall'Ulss
ROVIGO - Continua l’emorragia di medici di famiglia. Un problema diffuso in tutta la Penisola, ma che affligge in maniera particolare il Veneto, dove, secondo la Fimmg,...

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ROVIGO - Continua l’emorragia di medici di famiglia. Un problema diffuso in tutta la Penisola, ma che affligge in maniera particolare il Veneto, dove, secondo la Fimmg, mancano all’appello 600 medici di medicina generale per garantire la copertura di tutti i pazienti; senza contare i circa 260 specialisti che mancano nei Pronto soccorso. Un’indagine, presentata martedì dal gruppo del Pd in consiglio regionale, ha evidenziato come in tutta la regione si contino 586 zone carenti, ben 142 delle quali a Verona, mentre sono 37 quelle collocate nel territorio dell’Ulss Polesana.


Intanto i pensionamenti si succedono. E recentemente, appunto nella nostra provincia, altri medici di medicina generale di lungo corso hanno comunicato la cessazione del proprio incarico. Due attivi proprio nel capoluogo, la dottoressa Chiara Baruchello, iscritta all’Ordine dei medici dal 1978, con ambulatorio in piazzale Soccorso, ed il dottor Roberto Turrini, con iscrizione all’Albo dal 1981 e con ambulatorio in via della Pace. Per entrambi l’ultimo giorno di lavoro sarà il 31 dicembre prossimo.

INCARICHI PROVVISORI

L’Ulss Polesana, nella delibera di presa d’atto della situazione del 2 novembre, sottolinea come «dette cessazioni comporteranno la sussistenza delle condizioni di carenza per il conferimento di un incarico provvisorio, in quanto nell’ambito territoriale gli altri medici di medicina generale non saranno in grado di garantire l’assistenza ai circa 2500 assistiti attualmente in carico alla dottoressa Baruchello ed al dottor Turrini». Per questo, è stata chiesta la disponibilità ai medici inseriti nell’apposita graduatoria aziendale per il conferimento di incarichi a tempo determinato, non ricevendo però alcuna risposta. Questo ha portato l’azienda sanitaria ad indire un avviso per “tappare la falla” che si rischia di aprire. Per fortuna l’analogo avviso che era stato indetto dopo l’annuncio di cessazione, dal 30 novembre, della dottoressa Gabriella Chieregato, punto di riferimento per le frazioni di Sant’Apollinare e Grignano, dove ha i suoi ambulatori, rispettivamente in via Don Aser Porta e in via Ponte del’Asino, ha avuto esito positivo. Sono pervenute le disponibilità di due medici, il dottor Ali Waheed ed il dottor Pietro Nonnato; in virtù del criterio della residenza, è stato assegnato l’incarico provvisorio per un anno al primo, che ha garantito l’apertura dell’ambulatorio principale a Sant’Apollinare e di quello periferico a Grignano, con un massimale di 1.500 assistiti, così da garantire l’avvicendamento con la dottoressa Chieregato.

ALTRE FALLE 

E se proprio l’altro giorno Silvana Mantovani, vicesindaco di Porto Tolle e presidente della Conferenza dei sindaci, ha lanciato l’allarme sulle carenze che riguardano il Distretto 2, in particolare evidenziando la mancanza del pediatra a Porto Viro ed il nuovo problema proprio a Porto Tolle, con l’addio alla Medicina di gruppo per questioni familiari, dopo appena 10 mesi, del dottor Giuseppe Giunta, meglio non va a Badia Polesine, dove la dottoressa Stefania Daziale ha comunicato la propria intenzione di recedere dall’incarico dal 1. dicembre, pur esprimendo la propria disponibilità a mantenere l’incarico fino al 31 dicembre in caso di difficoltà a reperire un altro professionista. Che al momento non è ancor stato trovato, visto che nessuno dei già convenzionati nell’ambito sono in grado di prendere in carico i 1.400 assistiti della Daziale e visto che nessuno di quanti inseriti nella graduatoria per gli incarichi a tempo determinato ha risposto entro la scadenza.

LA GRADUATORIA


Graduatoria che, nel frattempo, la direzione generale dell’Ulss Polesana, con delibera del 9 novembre scorso, ha aggiornato per accogliere le richieste di inserimento arrivate dal dottor Pietro Rigo e da giovani dottori che frequentano l’apposita Scuola di formazione, Luisa Boldrin, al secondo anno, e Ramona Galli e Sara Zorzan, al terzo.
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Il Gazzettino