Sanità, il Veneto miglior Regione italiana nel Rapporto del ministero

Sanità, il Veneto miglior Regione italiana nel Rapporto del ministero
VENEZIA Il Rapporto del Ministero della Salute sul rispetto dei Livelli essenziali di Assistenza che le Regioni sono tenute a garantire ai cittadini, a norma della Costituzione,...

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VENEZIA Il Rapporto del Ministero della Salute sul rispetto dei Livelli essenziali di Assistenza che le Regioni sono tenute a garantire ai cittadini, a norma della Costituzione, vede il Veneto al primo posto tra le Regioni "adempienti", con un punteggio di 209. Seguono, nell'ordine, Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria e Lombardia (il monitoraggio ministeriale non si esegue in Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige). Ultima tra le Regioni "adempienti", la Sicilia, con punteggio 167. Poi ci sono le due Regioni che si confermano "inadempienti", la Calabria (punteggio 144) e la Campania (la peggiore di tutte, punteggio 124).


«Parlare di  Costituzione è abitudine di molti, rispettarla è un vanto di pochi e tra questi pochi, con orgoglio, c’è il Veneto. Perdipiù nell’ambito più sentito nella vita di ogni persona: la salute». Lo dice l’Assessore veneto alla Sanità Luca Coletto, commentando la promozione a pieni voti del Veneto, con il primo posto tra le Regioni italiane, al termine del monitoraggio annuale del Ministero della Salute sulla capacità delle Regioni di erogare i Livelli Essenziali di Assistenza, l’universo delle cure che ogni Regione è obbligata a garantire ai suoi cittadini, sulla base del dettato costituzionale.


«Una promozione – aggiunge Coletto – che non è un’opinione, per quanto autorevole, e non è la nostra. E’ l’esito di una valutazione rigorosa di oltre 30 parametri di qualità fatta dal Ministero, anche comparando le diverse Regioni. Quel 209, il punteggio più alto assegnato in Italia, è un motivo di orgoglio per tutti i protagonisti del settore, ma è anche la risposta più secca alle polemiche con le quali quasi ogni giorno si tenta di gettare discredito sul lavoro di decine di migliaia di sanitari, il più delle volte con ben poco nobili fini di strumentalizzazione politica. Scorrendo le 115 pagine del Rapporto – aggiunge l’Assessore – è bello notare come, alla base della promozione, ci siano i cardini della nostra organizzazione, come l’efficienza ospedaliera e la qualità delle cure con i tassi di ospedalizzazione più contenuti d’Italia, la diffusione dell’assistenza territoriale, la corretta gestione della spesa farmaceutica, il livello delle tecnologie, la percentuale di rispetto delle pur sempre migliorabili liste d’attesa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino