Esami fuori regione e fuga di pazienti in Veneto: il Friuli Occidentale resta maglia nera. I numeri dell'esodo

L'ospedale di Pordenone
Di problemi ce ne sono ancora molti da risolvere sul fronte della sanità regionale a cominciare dalle liste di attesa che sono il biglietto da visita del servizio pubblico,...

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Di problemi ce ne sono ancora molti da risolvere sul fronte della sanità regionale a cominciare dalle liste di attesa che sono il biglietto da visita del servizio pubblico, ma anche la spina nel fianco di tutte gli amministratori che si sono cimentati nella gestione della sanità i Friuli Venezia Giulia. Tanti grattacapi da far mancare il respiro, ma ci sono, però, anche giornate in cui arriva un po’ di soddisfazione. Ieri è stata una di queste. Già, perchè sono due le cose importanti emerse: la prima è che il bilancio consolidato del sistema sanitario regionale non è a scatafascio , anzi, l’esercizio chiude in positivo per 690 mila euro, soldi che saranno accantonati per investimenti. La seconda notizia, forse è ancora migliore: le previsioni per la fine del 2022, infatti, indicano che il saldo tra fuga e attrazione (pazienti extra regione che vengono a curarsi in Friuli Venezia Giulia e friulogiuliani che invece vanno fuori, soprattutto in Veneto) è tornato in attivo. 


LA FUGA 


La Regione lo scorso anno ha pagato a piè di lista 89 milioni di euro ad altre regione (la gran parte al Veneto) contro poco meno degli 80 che ha incassato. Un disavanzo di 8 milioni netti. Non sono certo pochi. Le previsioni per il 2022, invece, invertono la tendenza: le uscite per farsi curare fuori regione sono scese a 78, mentre le entrate sono salite a 81 milioni. In pratica un avanzo di tre milioni. 


L’ECCEZIONE


Sono due le aree territoriali dove la fuga continua ad essere decisamente sbilanciata rispetto all’attrazione, l’area triestina - isontina e soprattutto la Destra Tagliamento. I pazienti del Friuli Occidentale spendono circa 16 milioni di euro nelle strutture venete. Ma non tutto. L’ottanta per cento di questi soldi finisce nella sanità privata del Veneto. Si va “oltre confine” per la diagnostica per immagini, visite specialistiche, oculistica (soprattutto interventi di cataratta) e protesica (anca, ginocchia e spalla). Perchè si va in Veneto? Ovviamente perchè le liste di attesa sono molto più brevi e le cliniche private accreditate più moderne, più accoglienti e molto spesso ci lavorano medici che i pazienti hanno conosciuto quando lavoravano nei reparti ospedalieri del Santa Maria degli Angeli prima di andare in pensione. 


L’ATTRAZIONE


La struttura ospedaliera che in regione fa la cifra più alta di attrazione è il Cro di Aviano. Dopo un periodo di appannamento, legato anche alla pandemia, la previsione per l’anno in corso è di riuscire ad attrarre pazienti per circa 28 milioni di euro. Erano poco più di 21 lo scorso anno.


COSA È SUCCESSO


L’inversione di tendenza tra entrate e uscite per fuga - e attrazione, ha più genesi. La prima la riorganizzazione messa in atta che su alcune specialità ha ridotto le attese. La seconda la spiega l’assessore Riccardi. «Il fatto - dice - di aver incrementato le convenzioni con il privato che sono state aumentate verso marzo - aprile con un miglioramento parziale, quindi. Per il 2023 potrà andare meglio. In questa situazione non ci sono altre possibilità se non chiudere i servizi, cosa che non vogliamo fare. Quindi il privato - accreditato è un obbligo stringente. Con bandiera rossa e Bella Ciao - la stoccata al sindacato, in particolare alla Cgil di Pierluigi Benvenuto- o non si risolvono ancora i problemi».


IL BILANCIO


È stato approvato, intanto, il bilancio consolidato di esercizio del Servizio sanitario regionale per il 2021. L’atto è della Giunta, su proposta del vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, per gli adempimenti di legge. Il bilancio evidenzia un risultato d’esercizio positivo di circa 690mila euro, somma che sarà accantonata, per investimenti, in una riserva di patrimonio netto. I bilanci degli Enti del Servizio sanitario regionale, che sono stati approvati negli scorsi mesi tra agosto e settembre, costituiscono i documenti di partenza per l’approvazione del bilancio consolidato.

 

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Il Gazzettino