Sanità in crisi, ferie negate o revocate per mancanza di infermieri. Il sindacato: «È inaccettabile»

Sanità in crisi, ferie negate o revocate per mancanza di infermieri. Il sindacato: «È inaccettabile»
Nuovo polverone sulla sanità, alla luce del fatto che lo stesso direttore generale dell’Asfo, Giuseppe Tonutti, in più occasioni ha ripetuto che il primo passo...

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Nuovo polverone sulla sanità, alla luce del fatto che lo stesso direttore generale dell’Asfo, Giuseppe Tonutti, in più occasioni ha ripetuto che il primo passo per cercare di andare avanti evitando gli intoppi deve essere legato alla creazione, giorno dopo giorno, di un clima propositivo all’interno delle strutture.


IL SINDACATO 
«Noi riteniamo che il concetto espresso dal direttore Tonutti sia corretto ed accoglibile. Resta il fatto che il clima propositivo - spiega il segretario del settore, Pierluigi Benvenuto - non possono certo predisporlo solo i lavoratori della sanità, ma deve essere un qualcosa che si crea insieme, anche con l’Azienda. Altrimenti il rischio concreto è che non si approdi proprio a nulla e che, anzi, gli stessi lavoratori possano pure sentirsi presi in giro». Esattamente come è accaduto in questi giorni, «Il risultato? Nei giorni scorsi diversi operatori sanitari, infermieri in particolare, si sono visti negare o addirittura revocare le ferie perché non c’era la possibilità di farle. In pratica la carenza di personale ha costretto la dirigenza a bloccare gran parte dei giorni di ferie, diversi dei quali già previsti da tempo, per dare la possibilità a reparti e servizi di essere ancora operativi. Mi pare - va avanti Pierluigi Benvenuto della Cgil - che queste siano situazioni che non devono avvenire se si vuole instaurare un clima propositivo all’interno delle strutture sanitarie».


I REPARTI
Di sicuro alcune ferie sono saltate nel reparto di Chirurgia, lo stesso di cui faceva parte il giovane Oss che nelle settimane scorse è rimasto ucciso a causa di un incidente stradale in via Grigoletti lasciando un grande vuoto tra i colleghi, alcuni dei quali sono ancora in uno stato emotivo vulnerabile. Il reparto di Chirurgia inoltre è uno di quelli più delicati perché lavora a tempo pieno con mansioni delicate e spesso non si contano certo le ore. Il personale, dunque, ha bisogno di riposare e distrarsi. Eppure le ferie sono saltate, esattamente come è accaduto in Medicina e in altri reparti del Santa Maria degli Angeli. Situazioni, dunque, che non sono certo le migliori per cercare di riportare il buonumore tra i dipendenti. Del resto c’è pure da aggiungere che con la carenza di infermieri diventa sempre più difficile portare avanti i reparti, quindi la direzione Aziendale si è trovata nella necessità bloccare temporaneamente le ferie di alcuni dipendenti per garantire l’operatività dei servizi.


GLI ARRIVI


Pierluigi Benvenuto, però, solleva anche un’altra questione che ad avviso del sindacato non torna. «Tra la fine di dicembre e la fine di gennaio - spiega il sindacalista della Cgil - arriveranno in ospedale circa 20 nuovi infermieri. Una goccia d’acqua nel mare della carenza di organico, ma comunque significativa per dare alcune risposte. Ci aspettavamo che i nuovi arrivati andassero almeno a tappar alcuni dei buchi in organico, se non altro in quelle aree dove siamo maggiormente scoperti. Invece - va avanti - la direzione dell’Asfo ci ha comunicato che almeno buna dozzina di loro servirà per aprire un nuovo reparto, quello di Nefrologia. Ma come - si chiede Benvenuto - non c’è aria neppure per respirare e anzichè cercare soluzioni che possano dare almeno alcune risposte positive, in pena emergenza, con le ferie che vengono stoppate, si apre un nuovo reparto? Non ci siamo proprio. Ed è pretestuoso il fatto che la direzione aziendale ci spieghi che questo nuovo reparto servirà anche per decongestionare i ricoveri al Santa Maria degli Angeli. Se vuoi decongestionare l’ospedale - conclude Pierluigi Benvenuto - devi investire sul territorio con servizi e strutture, non aprire un nuovo reparto con gli infermieri al minimo storico». Già mercoledì prossimo ci sarà un incontro tra le organizzazioni sindacali e la direzione dell’Asfo e senza dubbio sul tavolo finirà anche questa questione».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino