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PORDENONE - Sono diversi i numeri contenuti nel "Piano integrato di attività e organizzazione 2023-2025" dell'Asfo, l'azienda sanitaria Friuli occidentale: dai posti letto agli accessi al Pronto soccorso, dalle strutture convenzionate a quelle private accreditate fino alle segnalazioni. E sono proprio queste ultime a raccontare aspetti legati al reclamo piuttosto che all'elogio, precedute da una sottolineatura dell'azienda stessa: «L'Asfo riconosce come uno dei suoi impegni prioritari la cosante verfica dell'adeguatezza delle prestazioni offerte ai bisogni e alle attese dei propri utenti. A tal fine attiva strumenti di ascolto, anche attraverso la raccolta e la gestione delle segnalazioni(...) che costituiscono indicazioni significative dei miglioramenti da apportare ai servizi nell'ambito della pianificazione annuale delle attività». Questo premesso, nel corso del primo semestre 2022 sono state inserite sul gestionale delle schede reclami dell'Urp, 850 segnalazioni: il 57% reclami, il 15% elogi e il 28% segnalazioni. E, tenendo conto che più di un aspetto può caratterizzare una segnalazione, un reclamo o un elogio, qesti vengono suddivisi in assistenza distrettuale e ospedaliera. Per quanto riguardala prima, il 42,5% di segnalazioni-reclami sono risultati del tutto fondati, l'11,3% parzialmente e il 46,3% non fondati. Un aspetto va però sottolineato, ed è quello dell'assistenza ospedaliera: la fetta più importante delle segnalazioni-reclami riguarda infatti il tempo, poi gli aspetti tecnico professionali, l'accessibilità e le procedure amministrative e gli aspetti relazionali. E non serve aggiungere nulla. Di questi nella loro interezza, il 49,1% sono stati considerati fondati, 15,4% parzialmente e 35,4% non fondate. Di più non si può sapere e quindi è impossibile conoscere la tipologia di reclamo, il fatto, il luogo o la persona al quale era indirizzato.
Gli obiettivi 2023
Dal maggio 2022 l'Asfo, questo si legge nel Piano, ha avviato una serie di azioni finalizzate a rilanciare le attività chirurgiche dei presidi ospedalieri; potenziare le capacità di accogliere ricoveri internistici, come pure alcune funzioni specialistiche, e aumentare le degenze intermedie.
Le risorse mancanti
«Il quadro complessivo che esce da questa breve disanima è quello di un'Azienda sanitariai cui processi programmatori e decisionali sono fortemente condizionati da vincoli esterni e risorse relativamente ridotte, nella quale è in corso un fondamentale processo di riorganizzazione e di ridefinizione della propria struttura, ma che resta impegnata nello sviluppo di un importante programma di acquisizione di risorse umane, con fortissimi condizionamenti legati alla mancanza oggettiva di personale medico e sanitario», ribadendo dunque quello che si grida da più parti: mancano soldi e professionisti.
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Il Gazzettino