Il racconto dell'imprenditore padovano Solerti in Marocco: «Dopo il sisma ora torniamo alla normalità»

Sandro Solerti davanti al proprio hotel
PADOVA - Dopo la tragedia, la vita torna alla normalità. Anche per il padovano Sandro Solerti, proprietario del riad Azoulay che sorge nel cuore del Mellah, a un chilometro...

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PADOVA - Dopo la tragedia, la vita torna alla normalità. Anche per il padovano Sandro Solerti, proprietario del riad Azoulay che sorge nel cuore del Mellah, a un chilometro da Piazza Jamaa El Fna a Marrakesh. Il turismo continua in Marocco e in particolare nella vecchia città imperiale, dopo il terremoto di magnitudo 6.8 ha colpito il paese nordafricano l’8 settembre, causando oltre duemila morti e migliaia di dispersi. La normalità sta tornando e alberghi e piccole imprese riaprono, mentre i turisti continuano ad arrivare. Dopo tre giorni di lutto nazionale, l’iconica piazza Jemaa Al Fna è vibrante, gli aeroporti sono aperti e i voli continuano normalmente. Decine di migliaia di viaggiatori internazionali arrivano ogni giorno. Mentre nel quartiere ebraico della città ocra le vecchie case di mattoni sono crollate, l’albergo di Solerti è rimasta intatta.

IL RACCONTO

«È semplicemente caduto qualche quadro, prontamente ripristinato, mentre la struttura non ha subito alcun danno e quindi è perfettamente ed integralmente pronta ad ospitare i turisti. L’albergo è prevalentemente frequentato da clienti italiani e offre uno standard di alta qualità sotto ogni profilo». «Quella sera sono stato svegliato dal terremoto - racconta Solerti - Io abito in campagna a circa 10 chilometri da Marrakech, in direzione dell’epicentro. In casa tutti gli oggetti erano caduti a terra (sembrava fossero passati i lanzichenecchi o avessero tirato una granata), ma la struttura era illesa come pure i suoi abitanti. Ho preso la mia Moto Guzzi e mi sono recato presso il Riad attraversando qualche area con macerie a terra. Quando sono arrivato ho constatato che la struttura era intatta e che all’interno non era rotto nemmeno un bicchiere. Gli ospiti spaventati dalla tremenda scossa erano usciti con il personale ed erano nella vicina Piazzo Des Ferblantier». «Ho passato quasi tutta la notte a confortare i miei ospiti - continua il titolare - e all’alba siamo rientrati a fare colazione al riad. Con le prima luci sono uscito nelle strade dove ho potuto constatare che diversi fabbricati erano fortemente lesionati anche se in più dei casi erano più che altro implosi. Di recente era stato fatto un restauro delle facciate di tutto il quartiere e quelle in qualche modo avevano retto. Passavano militari per le strade che invitavano gli occupanti delle case lesionate ad uscire e concentrarsi nell’adiacente piazza. Cosa che io non avrei mai fatto perché il mio Riad era intatto». «La regione - chiude l’albergatore - è stata fortemente danneggiata dal sisma, ma Marrakech è pronta ad accogliere i propri ospiti come sempre».

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Il Gazzettino