Sandra si sente male, va in ospedale e la dimettono. Poco dopo muore

Sandra Cargnelutti, 62 anni
GEMONA DEL FRIULI (UDINE) - Accusa un malore e si reca in pronto soccorso all'ospedale di Gemona. Dimessa dopo alcuni esami di controllo, torna a casa, convinta di stare...

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GEMONA DEL FRIULI (UDINE) - Accusa un malore e si reca in pronto soccorso all'ospedale di Gemona. Dimessa dopo alcuni esami di controllo, torna a casa, convinta di stare bene. Ma due giorni dopo i sintomi si ripresentano. E il trasferimento d'urgenza all'ospedale di Udine si rivela vano.




La Procura di Udine ha aperto un fascicolo per fare luce sulla morte di Sandra Cargnelutti, 62 anni di Gemona, ex commessa in un negozio di mercerie della cittadina pedemontana, grande appassionata di lavori di ricamo e cucito, deceduta il 3 marzo per un attacco ischemico.



A chiedere che venga fatta chiarezza su quanto accaduto è stato il marito della donna, Lorenzo Venturini, suo compagno di vita da quando nel 1977 si sono uniti in matrimonio.



È stato lui a presentare un esposto alla Procura per capire se Sandra, «una persona solare e attiva, molto attenta alla cura della persona e al mangiare, appassionata della camminate in montagna», avrebbe potuto essere salvata. «Mia moglie si è sentita male venerdì 20 febbraio mentre stava preparando il pranzo. Ha avvertito un formicolio sul lato sinistro. Siamo andati subito in pronto soccorso. Le hanno fatto una serie di accertamenti, poi ha iniziato a stare meglio, anche se accusava un cerchio alla testa - racconta -. Poi ci hanno mandato a fare una visita dal neurologo. Dopo un consulto ci hanno rimandati a casa per fare altri accertamenti, il venerdì successivo».



La cosa sembrava risolta. «Sabato è stata bene - continua - ma domenica, dopo pranzo, mentre era seduta a guardare la tv, ha accusato un forte capogiro e un formicolio, questa volta sul lato destro del corpo».



La situazione è peggiorata in fretta. «In casa c'era anche nostro figlio Simone (sposato e che abita poco distante), l'abbiamo fatta salire in macchina e siamo corsi al pronto soccorso che dista appena 500 metri. Era in preda a un attacco ischemico. Ce l'hanno fatta vedere un attimo e poi ci hanno detto che dovevano intubarla e trasferirla a Udine - continua -. Il mercoledì i medici non ci hanno dato più speranze. E il 3 è mancata».



Lasciando nel dolore i familiari, che ora si chiedono solo se si poteva fare qualcosa. Una risposta che dovrà dare ora l'indagine avviata dal pm Lucia Terzariol che questa mattina conferirà l'incarico per eseguire l'autopsia al medico legale Antonello Cirnelli. Nel registro degli indagati sarebbe stati iscritti i nomi di un paio di medici dell'ospedale di Gemona. I funerali della donna, che ha espresso il desiderio di essere cremata, si sono già tenuti in un Duomo di Gemona gremito. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino