San Stino, cercano di disinnescare un bomba: lui ferito, l'amico muore. «Domingo e Mauro specialisti esperti forse troppo sicuri di sé»

Domingo Cusin
SAN STINO (VENEZIA) - A spasso nel Nordest alla ricerca di ordigni bellici. Mauro Palamin e Domingo Cusin avevano attraverso Veneto e Friuli Venezia Giulia in lungo e in...

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SAN STINO (VENEZIA) - A spasso nel Nordest alla ricerca di ordigni bellici. Mauro Palamin e Domingo Cusin avevano attraverso Veneto e Friuli Venezia Giulia in lungo e in largo, tra monti, campi e corsi d'acqua. Una vera passione la loro, di quelle che i due amici condividevano da una vita. Gli amici di Domingo e Mauro, la coppia di San Stino di Livenza, nel veneziano, dilaniata dalla deflagrazione sono sconvolti. «Da sempre condividevano la passione per i ritrovamenti di ordigni bellici - spiegano - solo nello scorso mercoledì ci siamo ritrovati, come del resto facevano loro ogni settimana. Ormai era un appuntamento fisso in cui Mauro e Domingo si scambiano informazioni oppure programmavano le uscite, sempre alla ricerca di bombe o simili».

La passione

Una vera passione che i due amici condividevano con il fratello di Mauro, che nel loro bar a Corbolone ha anche un piccolo museo di oggetti rinvenuti nel nordest in tanti anni. «Una teca all'interno del locale racchiude una raccolta di ciò che sono riusciti a trovare negli anni di ricerche - ricordano gli amici - hanno iniziato tra i monti di Veneto e Friuli Venezia Giulia con il metal detector».
Ricerche che hanno permesso al gruppo di trovare ordigni della Prima e della Seconda guerra mondiale. «Erano dei veri specialisti del settore oramai - spiegano ancora i conoscenti - ricordiamo che con i primi ricercatori di metalli erano riusciti a trovare delle bombe a mano ma anche munizioni di carri armati piuttosto che bombe aeree o ancora fucili e bossoli».
Per la loro passione erano arrivati a spendere diverse migliaia di euro, perfezionandosi con attrezzature sempre più sofisticate. «Le prime ricerche le avevano avviate nelle zone dell'Alto Friuli ma anche della zona confinante, nel territorio bellunese, oltre che del Grappa nel Vicentino. Spesso percorrevano i torrenti e per questo si erano specializzati tanto da investire importanti risorse nella strumentazione con metaldetector più performanti».

Nuove tecniche

Ultimamente Palamin e Cusin avevano deciso di tuffarsi anche nel metal fishing, alla ricerca di nuovi ritrovamenti con una speciale pesca di oggetti. Si tratta della pesca magnetica che, invece di usare una lenza e un amo da pesca convenzionali, permette di lanciare potenti magneti con un'elevata forza adesiva nei corsi d'acqua o nei laghi. Da qui la decisione di acquistare una abitazione proprio in montagna, nella zona di Chiusaforte in Friuli, che fungeva anche da base per le ricerche più frequenti che impegnavano il gruppo per più giorni. «Avevano acquisto una certa dimestichezza con gli ordigni bellici - spiegano i conoscenti - a volte sembravano anche troppo sicuri di loro, tanto da renderci piuttosto scettici proprio per la praticità con cui armeggiavano bombe anche inesplose.

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Il Gazzettino