Finti addetti del gas rapinano una coppia di storici gioiellieri: «Mia madre anziana presa per i polsi e strattonata»

Sono intervenuti i carabinieri
SAN ODORICO - Ladri di nuovo all’opera sul territorio, in pieno giorno e nuovamente a danno di una coppia di anziani. È successo intorno alle 15.15 di...

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SAN ODORICO - Ladri di nuovo all’opera sul territorio, in pieno giorno e nuovamente a danno di una coppia di anziani. È successo intorno alle 15.15 di mercoledì pomeriggio, con moglie e marito vittime di una coppia di malviventi anche piuttosto violenti, che hanno colpito in via Rosselli a San Odorico. Nell’abitazione di Emilio e Luisa Maso, storici gioiellieri dell’omonima attività che si trova ancora oggi in centro, in piazza, gestita dai figli Ennio e Andrea. È quest’ultimo a raccontare come si siano svolti i fatti. 


MOMENTI DI PAURA

I due malviventi si sono presentati al cancello dei Maso come tecnici dell’azienda del gas.«Avevano perfino un cartellino ben visibile». E ovviamente fasullo. Sono riusciti ad entrare seguendo l’uomo e una volta dentro l’abitazione hanno cercato di mandare in confusione i coniugi. «Il papà ha 93 anni, la mamma 86 e fa fatica a camminare». Li hanno spaventati esplodendo petardi, forse per simulare qualcosa di catastrofico che in realtà non stava affatto accadendo. «Si sono perfino messi a staccare tutte le spine dalle prese a muro», racconta il figlio. Non ottenendo granché, uno dei due ha preso per i polsi la signora, scuotendola per intimorirla. In questo modo sono riusciti a farsi aprire la piccola cassaforte. «Avevano chiesto di vedere l’armadio di ferro, che però non conteneva praticamente nulla di valore». Secondo quanto accertato dal figlio Andrea, i malviventi si sono portati via solo un oggetto prezioso, nulla di più. Nel frattempo, la confusione fatta dai due con i petardi aveva attirato l’attenzione di una vicina che, una volta uscita di casa, ha capito subito cosa stesse accadendo ed ha allertato i carabinieri. Compreso di non avere più tempo per cercare altrove, o forse convinti di aver fatto un bottino più consistente del reale, i due sono scappati poco prima dell’arrivo della pattuglia dell’Arma. 


LE CONSEGUENZE

Per i coniugi Maso, una brutta avventura e tanto spavento, ma per fortuna nessuna ulteriore conseguenza. «Siamo stati anche sfortunati», segnala il figlio Andrea, molto noto a Sacile anche per il suo ruolo di coordinatore dei volontari di Protezione civile.
«Passo davanti a casa dei miei genitori quattro volte al giorno e mi fermo spesso. Se avessero visto un giovane probabilmente avrebbero desistito. L’importante comunque è che non sia stato fatto loro del male».Gente dalla pelle dura, i Maso, famiglia che, come ricorda Andrea, per il mestiere ed il negozio che gestisce da decenni ha subito due rapine a mano armata. «Una nella gioielleria di via Cavour nell’82 e l’altra, più grossa, nel ‘96, opera dei banditi della Mala del Brenta». Quest’ultima Andrea che l’ha subita se la ricorda bene, per il fucile che gli fu puntato alla testa «Quella volta li presero: il basista era un rappresentante che frequentava la gioielleria per lavoro». 


Per il colpo alla villa dei Maso a San Odorico c’è anche una descrizione di massima dei due malviventi: «Sono arrivati su una golf bianca, giovani di un’età tra i 30 e i 35 anni, probabilmente italiani e piuttosto alti di statura entrambi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino